Il Rinascimento a Empoli: opere d’arte, famiglie, committenze

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I soci e gli amici dell’Associazione sono invitati a partecipare all’iniziativa:

Il Rinascimento a Empoli: opere d’arte, famiglie, committenze

una conversazione con Elisa Boldrini e Vanna Arrighi

Martedì 5 novembre 2024
ore 17.30

Auditorium di Palazzo Pretorio
Empoli, piazza Farinata degli Uberti

L’iniziativa si propone di mettere in relazione le principali opere d’arte empolesi dell’età del Rinascimento con le famiglie, le persone e gli enti che le commissionarono e di ricostruire – per quanto possibile – il contesto storico e culturale in cui ciascuna opera fu realizzata. Leggi tutto

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Vanna Arrighi – Antonio di Giovanni da Empoli committente del fonte battesimale ora al Museo della Collegiata

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Bernardo Rossellino, Fonte battesimale, marmo, 1447, Empoli – Museo della Collegiata di S. Andrea (fonte: https://www.empolimusei.it/artwork/fonte-battesimale/)

In occasione di una visita al Museo della Collegiata di Empoli in occasione della mostra «Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento», organizzata dalla nostra Associazione, ho potuto ammirare ancora una volta il bellissimo fonte battesimale del 1447 ora conservato nello stesso museo ed attribuito alla scuola di Donatello da Odoardo H. Giglioli (Empoli artistica, Firenze, Lumachi, 1906) e più recentemente a Bernardo Rossellino (Antonio Paolucci, Il museo della collegiata di s. Andrea in Empoli, Firenze 1985). Volendomi rinfrescare la memoria sul committente, Antonio di Giovanni da Empoli, ho effettuato una breve ricerca su Internet ricavandone una sconfortante impressione di approssimazione e supponenza da parte dei redattori dei vari siti che per un motivo o per l’altro hanno citato il nostro personaggio. Leggi tutto

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Quando l’abito faceva il …pubblico amministratore

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Uomini in lucco (1452)
da Benozzo Gozzoli, Storie di San Francesco, affresco nella chiesa di San Francesco (Montefalco) fonte: http://artemoda.unibg.it/page.asp?menu1=3&op=491

Come si sa dagli statuti locali, il vertice del comune di Empoli nell’antico regime era costituito dai consoli, dai capitani di parte guelfa e dal consiglio generale, cui verso la fine del secolo XVI si aggiunse la figura del Gonfaloniere. Si trattava di cariche temporanee, rivestite a turno dai cittadini in possesso dei requisiti previsti dagli Statuti (20 anni di residenza in città ed un “estimo”, cioè una capacità contributiva stimata di almeno 2 lire). Non esisteva negli Statuti più antichi alcun riferimento a quello che oggi chiameremmo il “dress code” di questi pubblici ufficiali, cioè nessuna regola da osservarsi per il vestire. Possiamo dunque immaginare, benché nelle epoche più antiche il vestiario rivestisse una particolare importanza come segno distintivo dello status economico-sociale di ciascuna persona, che, quando la campana suonava “a consiglio”, i detentori delle varie cariche si recassero al palazzo comunale vestiti come capitava. Leggi tutto

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Una tardiva risposta alla “Presa di Saminiato” di Ippolito Neri

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Vanna Arrighi

Francesco Maria Galli Angelini, Veduta della rocca federiciana di San Miniato, San Miniato, Palazzo Comunale, Sala del Consiglio Comunale, 1928 (immagine tratta da https://museisanminiato.it/museo-del-palazzo-comunale)

Com’è noto a tutti gli Empolesi, il poema di Ippolito Neri, La presa di Saminiato, prese spunto da un episodio secondario delle guerre viscontee della fine del ‘300: il tentativo di Benedetto Mangiadori, con un manipolo di accoliti, di far ribellare San Miniato alla dominazione fiorentina, defenestrando (nel vero senso della parola) il podestà, rappresentante in loco della città dominate. Il tentativo non riuscì, anche per il pronto intervento della banda di Empoli (un reparto delle milizie popolari allora esistenti nel territorio dominato da Firenze), al comando del capitano montrappolese Cantino Cantini. Leggi tutto

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La chiesa dei Cappuccini di Empoli. Restauri e ricostruzioni tra ‘800 e ‘900

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I restauri della chiesa 1903- 1906

Interno della chiesa di San Giovanni Battista, complesso dei Cappuccini, Empoli

Si devono alla vigorosa azione del padre guardiano del convento Angiolo Maria da Montevarchi gli importanti lavori di rinnovamento/riconfigurazione dello spazio ecclesiastico nelle forme e qualità pervenute fino all’oggi, nonché di aggiornamento degli ambienti conventuali.

Le condizioni della chiesa vengono descritte nelle memoriestilate dallo stesso religioso (Archivio della Provincia Toscana dei Cappuccini di Montughi, 853, Ricordi maggiori, 1903-06), che non mancava di sottolineare l’urgenza dell’intervento, perché la chiesa si presentava con “il tetto indecente, il Sancta Sanctorum ristretto, la niuna simmetria delle cappelle, il cattivo stato di tutto il locale”. A fronte di una previsione di spesa pari a £ 707 necessarie per il restauro del “tetto della chiesa, della sacrestia e cappelle e loro riquadrature” ed alla constatazione che comunque “il locale ne sarebbe rimasto tuttavia incomodo” prendeva corpo il progetto di “un più ampio lavoro e di una più larga e completa sistemazione della chiesa”, reso possibile anche dalla maggiore disponibilità economica (£ 5000) frutto di una “sommaria questua” fra i cittadini. Leggi tutto

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La chiesa dei Cappuccini di Empoli. Restauri e ricostruzioni tra ‘800 e ‘900

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La facciata della chiesa di San Giovanni Battista, parte del complesso conventuale dei frati Cappuccini di Empoli

L’acquisizione pubblica del complesso dei Cappuccini nel 1867 ha segnato una svolta sostanziale nelle sue funzioni e nella configurazione per cui la prevista destinazione a cimitero monumentale andava a sostituirsi alla secolare presenza dei frati ed alla loro opera di predicazione e assistenza della popolazione. E, mentre gli ambienti conventuali non furono direttamente coinvolti nella trasformazioni, lo spazio di pertinenza della chiesa conobbe una significativa riedizione con la costruzione delle due ali porticate, connesse al portico di facciata, che consentivano l’accesso alle nuove cappelle funerarie di famiglie cittadine[1]. Di fatto le ali porticate delimitavano lo spazio antistante la chiesa e divenivano elementi unificanti adatti a configurare la nuova area cimiteriale. I porticati sviluppati ortogonalmente al prospetto della chiesa, erano definiti da pilastri sormontati da arcate a pieno centro seguendo la formula utilizzata nel preesistente portico a cinque arcate che caratterizzava la facciata della chiesa; lineari lesene inquadrano le arcate e arrivano fino alla trabeazione che sopporta lo spiovente di copertura. Il paramento murario ad intonaco unifica tutti i portici da cui si accede alle cappelle funerarie ed ogni campata, coperta da volta a vela, diviene quasi pertinenza della corrispondente cappella di famiglia. Leggi tutto

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visita guidata Giuseppe Bezzuoli

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Una nuova iniziativa per i nostri soci

Visita guidata alla mostra

Giuseppe Bezzuoli (1784 – 1855).

Un grande protagonista della pittura romantica

La mostra è attualmente in programma a Firenze, nelle sale della Meridiana di Palazzo Pitti, fino al prossimo 5 giugno.

Si tratta della prima grande mostra dedicata all’artista fiorentino che è stato uno dei maggiori pittori attivi nella prima metà dell’Ottocento.

Le oltre 130 opere esposte ripercorrono i caratteri salienti della sua attività spaziando dai deliziosi ritratti di stampo purista, ai dipinti ‘di storia’ e di soggetto religioso, con una ricca selezione di disegni, sia sciolti che raccolti in preziosi taccuini. Leggi tutto

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In margine alla visita della mostra “Seguaci di Giotto in Valdelsa” presso il museo di Arte Sacra di S. Piero in Mercato – I Machiavelli a Montespertoli

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Domenica 21 novembre l’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli ha organizzato una visita guidata gratuita alla mostra Seguaci di Giotto in Valdelsa, attualmente in corso al museo di arte sacra di San Piero in Mercato a Montespertoli, che ha visto la partecipazione di numerosi soci e amici.

La visita ha permesso di ammirare le splendide opere conservate nel museo, provenienti dalle chiese comprese nei pivieri di S, Piero in Mercato, Coeli Aula e San Pancrazio e la piccola tavola raffigurante la Madonna col Bambino di Lippo di Benivieni ospitata dal museo e proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze all’interno del progetto Terre degli Uffizi, portato avanti in collaborazione con la locale amministrazione comunale e il contributo della Fondazione CR Firenze. Leggi tutto

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Visita alla mostra Seguaci di Giotto in Valdelsa

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L’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli invita i propri soci e amici alla visita della mostra Seguaci di Giotto in Valdelsa, inserita nel progetto Terre degli Uffizi, ideato e realizzato da Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei, e allestita presso il Museo di Arte Sacra di San Piero in Mercato di Montespertoli.

La mostra rappresenta un’occasione di grande interesse per poter apprezzare, attraverso il confronto di due tavole raffiguranti la Madonna con il Bambino, l’opera dell’artista fiorentino Lippo di Benivieni e la diffusione del linguaggio giottesco, con la sua portata rivoluzionaria, nel territorio di Montespertoli e della vicina Valdelsa. Occasione ancora più apprezzabile in quest’anno dedicato alla celebrazione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, contemporaneo di Giotto e del suo ‘seguace’ Lippo di Benivieni. Leggi tutto

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Borgo a Buggiano (Pt) - Villa Bellavista, antica dimora di campagna della famiglia Feroni marchesi dell'omonima località

Documenti di antiche famiglie empolesi in un archivio privato di Milano

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Nella  dispersione pressoché completa cui sono andate incontro le fonti documentarie relative alle antiche famiglie empolesi, mi è sembrato importante segnalare la presenza di alcune di esse in un archivio privato milanese, quello dei Cerrina Feroni.  L’inventario di questo fondo archivistico, pubblicato a stampa nel 2009, è stato di recente reso disponibile on line sul sito della Soprintendenza Archivistica e bibliografica per la Toscana. Si tratta di un archivio abbastanza conosciuto da quegli studiosi  che nel corso delle loro indagini storiche si sono  imbattuti nella figura di Francesco Feroni (1614-1696), protagonista di una prodigiosa ascesa sociale ed economica, che lo portò, dal modesto mestiere di tintore, a diventare commerciante di livello internazionale e ad essere insignito nel 1681 del titolo di marchese di Bellavista. All’estinzione della famiglia nel 1865 il patrimonio e l’archivio dei Feroni passarono ai milanesi Cerrina che nel 1902 ottennero di aggiungere al proprio  il cognome Feroni. Leggi tutto

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