Qualcuno usa ancora far riferimento a piazza della Vittoria con il termine Campaccio. Con questo nome si identificava già nel Quattro-Cinquecento l’area fuori il centro storico di Empoli di fronte alla vecchia Porta Fiorentina dell’ultima cerchia muraria.
La denominazione di Campaccio rimanda chiaramente ad un campo incolto e sterrato. Le cinquecentesche carte dei Capitani di Parte lo raffigurano come un’area aperta con poche abitazioni sparse raccolte intorno alla piccola chiesa della Madonna di fuori, nucleo originario dell’attuale santuario della Madonna del Pozzo.Leggi tutto
Nel corso dell’ultimo anno abbiamo ripercorso l’odonomastica cittadina riproponendo e ampliando le voci dello stradario storico proposto nel quarto volume dei «Quaderni d’archivio» dell’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli (vol. IV, 2014). Il repertorio si era limitato a censire le strade interne all’antico circuito murario empolese: un lavoro sicuramente non esaustivo data la quantità e la complessità delle fonti analizzate, destinato – già nelle intenzioni degli autori – ad essere ampliato con lo studio della toponomastica delle vie al di fuori del centro storico, delimitato dal perimetro delle mura castellane.
A partire da oggi vorremmo avviare un primo studio sui nomi delle strade dei quartieri di più recente edificazione che sono cresciuti intorno al nucleo storico dell’antica Empoli, nella speranza di veder accresciuto questo nostro repertorio toponomastico empolese anche con l’aiuto e i suggerimenti dei nostri lettori.Leggi tutto
Curiosando tra le carte di archivio abbiamo potuto riscontrare la presenza ad Empoli di un vicolo della Beppa, da identificare con il passaggio coperto recentemente riaperto dall’amministrazione comunale che mette in collegamento via Giuseppe Del Papa con via dei Neri, in corrispondenza dell’ingresso alla biblioteca comunale, un tempo noto anche come vicolo S. Stefano (ASCE, Preunitario, Comunità 610, Stradario generale de’ lastrici…., 1863) o vicolo dei Frati.
La singolare denominazione si trova citata all’interno di una lettera, datata 19 dicembre 1865, in cui un gruppo di cittadini, tra cui molti esponenti del notabilato locale come Antonio Vannucci e Carlo Del Vivo, inoltrano al gonfaloniere e al consiglio comunale di Empoli la richiesta di allargamento del Chiassetto del Poggini e chiusura deivicoli di Malacucinae, appunto, della Beppa.Leggi tutto
Conversazioni e confronti su Emilio Mancini. Un intellettuale empolese della prima metà del ‘900, appuntamento di febbraio de “Il Venerdì in archivio”, è ora disponibile sul web, grazie all’impegno di Paolo Pianigiani, tra i curatori dell’incontro.
All’interno del sito curato da Pianigiani, Il Racconto dell’arte, è adesso possibile visualizzare e ascoltare i diversi interventi che hanno animato l’incontro, dedicato ad una delle figure più interessanti del panorama culturale empolese della prima metà del secolo scorso.Leggi tutto
A seguito del progressivo abbattimento del tratto occidentale dell’ultima cerchia muraria a partire dagli anni ’30 dell’Ottocento, l’area in prossimità della perduta Porta Fiorentina è oggetto di un’attenta riqualificazione, che vede coinvolto non solo il ‘campaccio’ fuori le mura (futura piazza della Vittoria), ma anche lo spazio urbano del centro storico.
Con la demolizione di un antico fabbricato parallelo alla via dello Spedale (odierna via Paladini) e prospiciente via Ferdinanda (ora via Giuseppe Del Papa) fu creata la piccola piazza detta delle stoviglie che, come indica il nome, fu destinata a sede del mercato settimanale delle stoviglie (fin dal 1824, secondo Bini) ma anche della frutta e verdura. Il regolamento di polizia municipale del 1867 autorizzava, infatti, «vendita di pentoli, tegami, piatti, boccie, bicchieri, stoviglie di ogni sorta, zolfanelli, fiammiferi, esce, stacci, mestoli, romaioli» (ASCE, Regolamenti comunali 1).Leggi tutto
È uscito il V° numero (2015) di «Quaderni d’archivio. Rivista dell’Associazione Amici dell’Archivio storico di Empoli», che dedica a La Grande Guerra in una piccola città la parte monografica
Il periodico è sicuramente uno degli obiettivi più importanti dell’Associazione, perché si presenta al lettore con un taglio “amico”. Non occorre essere addetti ai lavori, anche se è bandita l’improvvisazione ed è comunque il risultato di ricerche e approfondimenti.Leggi tutto
Passeggiando nel ‘giro d’Empoli’ passa quasi inosservata la piccola via San Francesco, sulla quale si affacciano le vetrine di alcuni negozi del centro. Il vicolo permette di raggiungere facilmente uno degli ingressi laterali della Collegiata di S. Andrea da via del Giglio, quello in corrispondenza della cappella di San Lorenzo nel transetto della chiesa (ASCE, Misc. U.T. 41/5, «Elenco delle strade comunali …», 23 marzo 1868: Via S. Francesco, «dalla via del Giglio alla Porta della Collegiata»).Leggi tutto
L’odierna via del Gelsomino, meglio nota agli empolesi come via dei Forni, permette di abbreviare il nostro caratteristico ‘giro d’Empoli’ mettendo in diretta comunicazione via Giuseppe Del Papa con via del Giglio. Si tratta ancora oggi di una stradina piuttosto stretta e poco illuminata, che delimita un isolato comprendente le abitazioni che si affacciano sulla più nobile via Ridolfi.
Fino ai primi anni dell’Ottocento la strada era denominata via di Malacucina
Alimentazione nell’antichità. “Diventare un altro mangiando” è il titolo della conversazione che terrà la dott.ssa Barbara Arbeid (Soprintendenza Archeologia della Toscana) domani 19 Dicembre alle ore 17 nei locali del Museo del vetro.
La conferenza rientra nelle iniziative collaterali della mostra in corso su Vetro e alimentazione in età romana. Dai vetri di scavo alla ricostruzione tridimensionale e si propone di mostrare la definizione dell’identità attraverso le pratiche alimentari nell’antichità classica.
Terminata la conferenza gli Amici del Muve invitano i presenti al brindisi di Natale
L’odonimo delle Murina rimanda chiaramente all’antico circuito murario cittadino. La via, infatti, parallela alla vicina via Chiara, segue il tracciato delle abitazioni sorte lungo il pomerio del tratto settentrionale delle mura quattrocentesche. Il toponimo Murina, o delle Murina è attestato fin dai primi decenni dell’800 nella cartografia tecnica e negli elenchi stradali (ASCE, Preunitario, Comunità 501, “Progetto per la costruzione di una fognatura in via d’Arno” 1825, Fi, SBAS, n. 41865, pianta di Empoli, 1831; ASCE, Misc. U.T 41/5, «Elenco strade comunali …», 23 marzo 1868: «Dalla via del Corso alla via della Fogna). La stessa via è registrata come vicolo del Cordaio (ma anche chiuso, viuzzo o chiasso del Cordaio o chiasso del cordaro), citato più volte nelle imposizioni della fogna del 1710 (ASCE, Preunitario, Comunità 80, «Descrizione della fogna dietro le monache di S. Domenico […]», 1710) e 1759 (ASCE, Preunitario, Comunità 80, «Descrizione delle case sottoposte all’imposizione della fogna […]», 1759) nei confini degli immobili posti nel chiuso compreso tra via Chiara, via degli Asini e via del Pesce. Il nome derivava con ogni probabilità dalla presenza di attività legate alla produzione di funi e corde.Leggi tutto
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