In pochi conoscono o hanno sentito nominare la famiglia Cella nella storia di Empoli. Si tratta infatti di una famiglia che visse nella nostra città tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Settecento e della quale, in seguito, non si avranno più notizie. Nonostante questo, i Cella svolsero un ruolo di grande importanza nella storia empolese, imparentandosi anche con le più importanti famiglie locali, come i Marchetti. Questo fatto, unito alla grande ricchezza di cui godeva la famiglia (grazie al commercio) la rendono un sicuro oggetto di interesse di cui parlare.
Categoria: Empoli e Storia
Alle origini della fotografia. Studi fotografici a Empoli tra XIX e XX secolo. Raffaello Dringoli
Probabilmente non tutti sanno che Empoli ha ricoperto un ruolo importante nella storia della fotografia professionale dell’epoca successiva al collodio reggendo il confronto con città come Milano e Roma. Da oggi inauguriamo una serie di appuntamenti che permetteranno di conoscere il pionieristico lavoro dei primi fotografi empolesi. Cominciano con Raffaello Dringoli, produttore di materiali per la fotografia e tra i primi fotografi attivi a Empoli alla fine del XIX secolo.
Una visita guidata alla mostra sulle vetrerie Taddei ed Etrusca, tassello importante della storia di Empoli
Venerdì 30 gennaio 2015 riprende il ciclo di incontri de “Il Venerdì in archivio” con una visita guidata della mostra Taddei ed Etrusca. Arte e industria del vetro a Empoli nel primo ‘900, in corso al Museo del Vetro.
Visitare l’esposizione consente di conoscere le vicende di queste due vetrerie e la loro produzione, che spaziava dai contenitori in vetro verde per la commercializzazione del vino e dell’olio al vetro da tavola, ai vetri artistici.
Qualche parola sulla storia del blog: da Palazzo Ghibellino al web
Il sito blog “Empoliestoria” è nato con lo scopo di valorizzare le attività svolte dall’archivio storico e dall’Associazione Amici dell’Archivio e di promuovere la conoscenza di studi e ricerche in ambito locale e dei relativi materiali.
Il nome del blog risale al 2004, quando l’Archivio storico si trovava ancora nel Palazzo Ghibellino, ed era stato scelto da un gruppo di lavoro composto da frequentatori, operatori dell’archivio storico e soci dell’Associazione archeologica Medio Valdarno, che si sarebbe dovuto occupare, per l’appunto, di Empoli in rapporto alla sua storia e alla storia generale.
Sempre in quel periodo fu registrato per la prima volta il dominio web www.empoliestoria.it ma non divenne operativo, per le difficoltà connesse alla fase, lunga e complessa, del trasferimento dell’archivio nei nuovi locali.
Il volo del ciuco: parlano i documenti. Storia e leggenda – Parte seconda
La leggenda
Secondo una tradizione inveterata, che tuttavia non ha alcun fondamento, il volo del ciuco a Empoli avrebbe avuto inizio come sberleffo contro i Sanminiatesi nel 1397, all’indomani della fallita ribellione di questo comune al dominio della repubblica fiorentina, fallimento a cui gli Empolesi, ed in particolare tal Cantino Cantini da Monterappoli, avevano dato un notevole contributo.
La leggenda nacque nel secolo XVII e trovò subito un seguito pressoché unanime, anche fra l’élite colta della città. Si basava su un poemetto eroico-comico di Ippolito Neri (1652-1709), intitolato La presa di Saminiato, che si colloca all’interno di un filone letterario in voga nei secoli XVI-XVII.
Il Neri traeva spunto per il suo poema da un episodio realmente accaduto nel 1397, la riconquista di San Miniato da parte della repubblica fiorentina, con il concorso determinante dei soldati inquadrati nella lega d’Empoli, ma forzava volutamente il dato storico e lo arricchiva di aneddoti inventati appositamente per suscitare l’ilarità del pubblico.
Il volo del ciuco: parlano i documenti. Storia e leggenda – Parte prima
Per secoli a Empoli il volo del ciuco fu uno spettacolo popolare molto seguito, strutturalmente collegato, insieme alla processione e ad altre manifestazioni di contorno, alla festa del Corpus Domini. La festa nell’età preindustriale era un evento molto importante e carico di significati per gli abitanti di una comunità: offriva occasione di svago, ma anche l’opportunità di rinsaldare il senso civico e la consapevolezza di appartenere ad una comunità. La festa soddisfaceva il bisogno di evasione da una condizione umana precaria, dalla lotta per la sopravvivenza; era l’intervallo dalla quotidiana fatica del vivere, con atteggiamento ludico ma anche meditativo.
Quando a Empoli si leggeva la poesia oscena (malgrado la censura)
A volte le ricerche svolte in archivio, a diretto contatto con i documenti, riservano sorprese. È quanto successo con il ritrovamento, all’interno delle carte delle cause criminali del podestà di Empoli nel 1597, di un foglio a stampa su cui sono riportate alcune poesie del Burchiello. Il documento faceva parte di una raccolta (riporta infatti anche un indice generale) ed è stato inserito nella filza degli atti processuali prima ancora del frontespizio.
Carciofi, ova e arrosto sbiffe: la cucina empolese sotto Napoleone
Il 20 marzo 1811 nacque a Parigi il figlio di Napoleone Bonaparte e di Maria Luisa d’Austria, l’erede tanto atteso dall’Imperatore che impose al nascituro il suo stesso nome e lo titolò “Re di Roma”. La nascita di Napoleone II fu un avvenimento di grande importanza, celebrato per tutto il territorio imperiale, dalla Francia sino all’Italia.
Anche a Empoli, su ordine e comunicazione del prefetto dell’Arno, il maire Busoni non mancò di dare disposizioni per la preparazione di adeguati festeggiamenti, in cui la comunità non si fece mancare nulla: processioni con fiaccolate, funzioni religiose, fuochi d’artificio. I documenti conservati presso l’archivio comunale di Empoli ci permettono di fare luce anche su un altro aspetto delle celebrazioni, che in questo frangente ci interessa più di altro: le portate della festa. Scorrendo il menu previsto per i giorni compresi tra il 26 e il 29 aprile, per gli accorrenti e i suonatori chiamati ad allietare le serate con musica e canti, possiamo infatti farci un’idea di che cosa si mangiava a Empoli sotto Napoleone. Balza subito all’occhio che le portate previste non solo prevedevano i prodotti tipici del territorio empolese, come il carciofo (all’epoca vigeva un vero sistema di consumo a chilometri zero) ma anche che tante di esse potrebbero non sfigurare affatto sulle nostre tavole durante le prossime festività natalizie.
L’elenco telefonico degli abbonati di Empoli nel 1931
Nel 1931 a Empoli solo pochissime famiglie benestanti potevano permettersi il lusso di possedere un proprio allacciamento telefonico. Il telefono infatti, soprattutto se di colore bianco, era considerato all’epoca un vero e proprio status symbol, tanto da caratterizzare una precisa classe sociale e uno stile di vita agiato, protagonista di numerosi film prodotti durante il regima fascista.
L’opuscolo qui pubblicato è di grande interesse perché ci restituisce il quadro delle attività economiche e delle istituzioni presenti all’epoca a Empoli, consentendoci anche di gettare uno sguardo sulle famiglie più in vista della città.