



Il complesso immobiliare
La prima e pressoché unica descrizione analitica della villa del Cotone è contenuta nella portata di Doffo Spini (nipote di Scolaio, che l’aveva comprata nel 1385) al Catasto del 1427:
“ Un podere chon casa da ‘llavoratore e da signiore chon 2 torri, l’una grande e merlata e inbeccatellata e murata di pietra e mattoni e l’altra più bassa di terra con chanti di mattoni e in parte fatta di mattoni, drentovi la cholombaia, con una corte grande e una piccola e volta e stalla e una piccola cisterna e una loggetta e forno e altri abituri e chase basse da lavoratori, con terre lavoratie e vignate e arborate, con alquanti mazochi e ulivi, posta a monte e a piano, luogo detto il Cotone… e posto nel popolo di san Iachopo a Bagnolo, chomune di Puntormo, luogho detto il Chotone chon più pezi di terra; [confini] da I (dalla parte di verso Piazzano) Marzo di Dino Puccini Andreotti, overo l’erede di Giovanni delli Spini e altri; a II via; a III fiume d’Orme; a IV la chiesa di san Iachopo a Bagniuolo; con XVI pezi di terra (questi pezzi di terra con la maggior parte della proprietà sono nel chomune di Puntorme e parte nel chomune d’Empoli).
Lavoravano nella proprietà quattro famiglie di mezzadri, ridotte a tre nel 1430.


