Nel quinto anniversario dell’apertura del Museo del Vetro di Empoli nelle sale del Magazzino del Sale si terrà la due giorni Empolinvetro interamente dedicata al vetro. Varie le iniziative che allieteranno le due serate:
giovedì 2 luglio 2015 ore 21,15 la prof. Eleonora Trivellin (Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze)presenterà il catalogo della mostra Taddei ed Etrusca. Arte e industria del vetro a Empoli nel primo ‘900, curato da Silvia Ciappi e Stefania Viti, con il coordinamento di Stefania Terreni e la campagna fotografica di Alena Fialová; il volume, pubblicato da Polistampa, sarà acquistabile al bookshop del Museo del vetro e degli altri musei cittadini ad un prezzo vantaggioso. Con l’occasione ricordiamo che la mostra sarà visitabile ancora per tutta l’estate con alcuni oggetti presenti a Arts & Foods, evento collaterale di Expo 2015.Leggi tutto
Inizia oggi l’appuntamento settimanale con lo Stradario Storico Empolese che la redazione del blog si impegna ad aggiornare ogni giovedì con la speranza che per il nostro pubblico possa diventare una piacevole occasione per approfondire la conoscenza del centro storico.
A questo proposito vi rinnoviamo l’invito a condividere con noi notizie e curiosità su vie e piazze della nostra città.
Come d’obbligo la prima puntata del nostro Stradario è dedicata al ‘cuore antico’ di Empoli, piazza Farinata degli Uberti.Leggi tutto
17 giugno 2015, prima prova della maturità. Mentre impazza il toto-autori del tema, penso che proprio in questo giorno ricorre l’anniversario della composizione di una delle più belle poesie di D’Annunzio, “La sera fiesolana”. La poesia infatti, secondo la datazione offerta dallo stesso poeta, venne composta presso la villa della Capponcina a Settignano il 17 giugno 1899. Malgrado la coincidenza l’autore scelto dal MIUR risulta essere invece Calvino, con un brano estratto dal bellissimo romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”, fondamentale opera sulla Resistenza.Leggi tutto
Lo avevamo annunciato, ed oggi siamo qui a dare seguito ai nostri propositi: come promesso, stiamo per iniziare la pubblicazione anche su www.empoliestoria.it dello Stradario Storico Empolese. È per noi un evento significativo, che apre una lunga serie di articoli dedicati alle vie del centro della nostra città. Per gentile concessione della redazione della rivista Quaderni d’Archivio, pubblicheremo sul web a cadenza grosso modo settimanale, dedicando un’uscita a una strada, a una via, a un luogo, a una piazza. Vorremmo però che il pubblico dei nostri lettori interagisse con noi, magari – perché no – suggerendoci anche quali vie vorrebbero veder affrontate prima di altre. La ricerca dalla quale trae spunto la pubblicazione che andiamo ad iniziare è stata pubblicata, dopo mesi e mesi di indagini condotte da un team di studiosi in vari fondi archivistici, proprio sulla nostra rivista Quaderni d’Archivio, nel numero 4. E in questa sede corre l’obbligo di raccontare come è nata. Quando la redazione, all’indomani della presentazione del terzo numero della rivista, si riunì e ognuno mise sul tavolo le proprie idee per cominciare a pensare al quarto, ne emerse una tanto interessante quanto ardita. Era la più interessante, anche lì per lì non ci furono dubbi per nessuno, ma i timori di non riuscire a centrare l’obiettivo suscitarono tanti interrogativi. Pochi avevano scritto sul tema, soprattutto nell’empolese. E gli studi più recenti erano datati e di scarsa utilità: c’era bisogno di aria nuova. E siccome le sfide ci piacciono, abbiamo intrapreso senza esitazione la strada più difficile. Il tema di cui stiamo parlando è la toponomastica in generale e in particolare l’odonomastica storica. Naturalmente empolese. L’obiettivo ambizioso fu da subito quello di lavorare per realizzare un primo stradario storico empolese, e siamo partiti da lontano, dal Medioevo. Non è un caso che ad aprire il quarto volume dei quaderni sia poi stato il saggio di Franca Bellucci dal titolo “Possibili interrogativi nel rapportarsi alla toponomastica”, una corposa introduzione metodologica, densa e aggiornatissima dal punto di vista bibliografico. A seguire, il saggio di Vanna Arrighi, “Fonti per l’odonomastica empolese”, affrontava il Medioevo e l’odonomastica antica attraverso le fonti come i catasti e la decima. Ricchissimo l’apparato di documenti di base di questo studio. Nel filone medievale e con legami stretti con una serie di studi precedenti, Marco Frati, con “Odonomastica di Empoli Nuovo (secoli XII-XIV). Gnosi e problemi”, completava alcuni percorsi di ricerca su Empoli iniziati da tempo, proponendo una nuova ricostruzione della stratificazione urbanistica del castello empolese con i relativi odonimi. Il saggio più voluminoso e caratterizzante dell’intera serie di studi realizzata in questo numero è un pezzo a otto mani, che vede come autori Vanna Arrighi, Elisa Boldrini, Chiara Papalini e Gabriele Beatrice; eloquente il titolo che contiene anche gli obiettivi del contributo e del volume: “I nomi di vie e piazze per la storia della città: il progetto per la realizzazione di un primo stradario storico Empolese”. Lo “stradario storico”, con l’elenco alfabetico delle strade, “certificate” dalle fonti documentarie consultate, completa il saggio, che raccoglie una grande quantità di informazioni preziose e talvolta inedite, mettendo a disposizione dello studioso, dell’interessato e anche di chi per semplice e sana curiosità voglia avvicinarsi allo studio dei nomi dei luoghi e delle vie cittadine chiedendosi le ragioni di una denominazione piuttosto che di un’altra, un apparato importante di studi approfonditi e una congerie di voci ragionate piuttosto inusuale. Centotrentasei voci primarie relative a Empoli e una serie innumerevole di denominazioni susseguitesi nel corso dei secoli sono la degna chiusura di un saggio destinato a mio avviso a divenire una pietra miliare sul tema. L’idea è quella, strada facendo e con la dovuta calma, di pubblicarle tutte anche qui.Leggi tutto
Nei primi anni del secolo scorso l’amministrazione comunale empolese pensò a riorganizzare l’ampio quartiere sorto intorno agli insediamenti monastici delle suore benedettine della SS. Croce e dei frati agostiniani di S. Stefano, stretto tra le mura castellane, via dei Neri e via S. Benedetto, ora via Ferrucci.
Fulcro del progetto di riqualificazione fu l’apertura di una nuova strada, la futura via Leonardo da Vinci, che avrebbe messo in diretta comunicazione via Cavour con via Giuseppe Del Papa, previo abbattimento del corrispondente tratto delle mura castellane, ricalcando e ampliando il tracciato del vecchio vicolo del Poggini. Quest’ultimo era uno stradello assai frequentato e di indubbia utilità poiché permetteva un rapido collegamento tra via dei Neri e via G. Del Papa all’altezza del convento delle monache vecchie e del canto Pretorio, ma versava da tempo in pessime condizioni igieniche che necessitavano di un pronto intervento. Leggi tutto
A pochi giorni dalla festa del Corpus Domini e del 536° Volo del ciuco pubblichiamo una sorta di “diario” delle celebrazioni del 1767, scritto da Bartolomeo Romagnoli, cancelliere del capitolo della Collegiata.
Gli elementi c’erano già tutti: la solennità della festa, il grande richiamo dei forestieri, i fuochi d’artificio e la leggenda (priva di fondamento) del volo del ciuco, come sberleffo contro gli abitanti di San Miniato, che nel 1397 , fallita la ribellione al dominio della repubblica fiorentina, furono da questa riconquistati con il concorso determinante dei soldati inquadrati nella lega d’Empoli, sotto il comando di Cantino Cantini da Monterappoli.Leggi tutto
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