L’isolato che ruota intorno all’attuale piazza del Popolo un tempo era conosciuto anche come borgo del Pesco o al Pesco e gravitava intorno all’omonima via contraddistinta dalla presenza, appunto, di una analoga specie arborea. Piccolo quartiere a vocazione artigianale, con numerose attività botteghe e concerie, fu abitato per generazioni da famiglie di origine ebraica. Nel catasto del 1480 sono denunciati due magazzini e una stalla [ASFi, Estimo 250 II parte (1412); ASFi, Catasto 91 e 184 (1427); ASFi, Catasto 1028 (1480)]. L’estimo del 1412 registra una bottega di barbiere al canto al Pesco. Via del Pesco collegava la via dei Frati, ora dei Neri, con via delle Conce, in prossimità delle mura meridionali del castello [ASFi, Catasto 1028 (1480); ASFi, Decima granducale 5173-5176 (1536) registra anche via del Borgo al Pesco; ASCE, Preunitario, Comunità 80, «Descrizione della fogna dietro le monache di S. Domenico […]», 1710; ASFi, Decima (1776): «una parte di stallone posto in Empoli, in Via del Pesco ridotto in oggi da detti Neri in uso di commedie» di proprietà di Ippolito, Giuseppe, Francesco Bolognese del Nero (5755 c. 975v.); V. Chiarugi, Della storia d’Empoli, a cura di M. Bini, Empoli, 1984: «Via del Pesco dentro le mura», p. 35; ASFi, Catasto Generale Toscano, Empoli, sezione D, 1820; ASCE, Misc. U.T. 41/5, «Elenco delle strade comunali […]», 23 marzo 1868: Via del Pesco: «Da via delle Conce a via S. Agostino»; M. Bini , Un po’ di odonomastica locale in chiave storica, «Empoli», a. 8, n. 2 (1967), p. 50].
Mese: Ottobre 2015
Documenti d’archivio e scavi archeologici per scoprire le maioliche della fornace Levantini in borgo d’Empoli
Leonardo Terreni, presidente della Associazione Archeologia Medio Valdarno, nell’ambito della rassegna “Parole & Musica nei Musei” giovedì 22 ottobre 2015 alle ore 21.30 al Museo del vetro, parlerà dello scavo nell’area della vetreria Del Vivo (ex piazza del Pratello in Borgo, corrispondente oggi alla costruzione della Banca di Cambiano in via Chiarugi e a via Pulidori), che portò al ritrovamento delle maioliche della manifattura Levantini.
La campagna di scavo era finalizzata a riscoprire e studiare una porzione di mosaico di epoca romana rinvenuta nel 1957 in occasione dei lavori di ampliamento della Vetreria Del Vivo e poi subito ricoperta. Ma oltre al frammento di pavimento musivo gli archeologi trovarono anche una serie di reperti appartenenti a vari tipi di stoviglie di produzione settecentesca. A questo punto gli scavi proseguirono con maggiore attenzione grazie alla segnalazione di Fausto Berti, che pochi anni prima aveva scritto un saggio su Domenico Lorenzo Levantino*, imprenditore savonese che nel 1765 aveva fondato in quell’area una manifattura di maioliche alla francese e alla conoscenza di fonti documentarie.
Via Francesco Ferrucci
L’attuale via Ferrucci fu istituita come via Ferruccio con delibera della giunta comunale del 10 dicembre 1881 (ASCE, Postunitario, Deliberazioni del consiglio I/56, n. 8) cambiando denominazione alla vecchia via San Benedetto, col proposito di celebrare la figura del condottiero Francesco Ferrucci (Firenze 1489 – Gavinana 1530), commissario della Repubblica fiorentina durante l’assedio delle truppe imperiali di Empoli del 1530, che fu crudelmente ucciso da Maramaldo nella battaglia di Gavinana.
Via dei Neri
Appena fuori del circuito del ‘giro d’Empoli’, via dei Neri rappresenta la principale direttrice viaria dell’area meridionale del centro storico cittadino, dalla parte opposta della parallela via Chiara.
Nel corso dei secoli, il suo nome è stato via via legato alla presenza del complesso conventuale dei frati agostiniani e alle proprietà di importanti famiglie empolesi. La documentazione quattrocentesca [ASFi, Catasto 91 e 184 (1427); ASFi, Catasto 1028 (1480)] attesta la denominazione di via della chiesa dei Frati che si sviluppava, appunto, lungo il fianco settentrionale della chiesa di S. Stefano degli Agostiniani.
Via Chiara
Tra le principali arterie del centro cittadino, parallela a via del Giglio, via Giuseppe Del Papa e via dei Neri, via Chiara è una delle vie che ha conservato con maggior costanza il proprio nome nel corso dei secoli. Attestata nei documenti fin dall’inizio del XV secolo, la via prese forma nel corso del ‘300 come direttrice est-ovest del Borgo Nuovo sorto a Nord del castellare empolese.