“Battesimi forzati a Empoli tra diciassettesimo e diciottesimo secolo. I casi di Ester e Salvadore Ravà” in una ricerca di Samuela Marconcini, premiata dall’Istituto Sangalli di Firenze in Palazzo Vecchio

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Disegno della sede della Pia Casa dei catecumeni di Firenze tra il 1716 e il 1792, quando dalla primaria ubicazione in via del Palazzuolo venne spostata di fronte al monastero di San Silvestro, in Borgo Pinti. Sotto l’edificio n° 3 si legge: «Casa pia dei catecumeni, ove si ricevono li infedeli»; sotto l’edificio n° 4: «Altra Casa dei Catecumeni appigionata al Signor Girolamo d’Emigliani di diretto dominio della pia Casa dei catecumeni». Archivio di Stato di Firenze, Compagnia, poi Magistrato del Bigallo, II versamento, f. 1161, fasc. 11

Samuela Marconcini affronta questo argomento nella sua ricerca La Casa dei catecumeni di Firenze. Storia di un’istituzione per le conversioni al cattolicesimo, tra Seicento e Settecento, premiata dall’istituto Sangalli di Firenze.

Mercoledì 24 febbraio alle ore 15 si svolgerà a Palazzo Vecchio, nella sala Macconi (ex sala Incontri) la premiazione dei testi vincitori del bando premio dell’istituto Sangalli per la storia religiosa. Tra i premiati, anche la nostra concittadina Samuela Marconcini, autrice de La Casa dei catecumeni di Firenze. Storia di un’istituzione per le conversioni al cattolicesimo, tra Seicento e Settecento. “L’opera – ci spiega l’autrice – cerca di ricostruire un quadro coerente e per quanto possibile completo del fenomeno delle conversioni al cattolicesimo che ebbero luogo a Firenze tra il XVII e il XVIII secolo, integrando in uno studio complessivo i risultati emersi da una serie di fonti che finora erano state utilizzate soltanto parzialmente. La curiosità principale che ha dato il via alla ricerca è stato il tentativo di capire perché a Firenze venne aperta una Casa dei catecumeni “soltanto” nel 1636, e a quali reali interessi rispondesse una decisione del genere. In mancanza di documenti relativi a questa fase iniziale della sua attività, preziosi informazioni sono arrivate dall’analisi della figura del fondatore padre Alberto Leoni e delle relazioni da lui stabilite nella Firenze dei primi decenni del Seicento, cosa che ha permesso di spostare successivamente l’indagine al periodo successivo, fino a tutto il Settecento. Leggi tutto

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Conversazioni e confronti su Emilio Mancini, intellettuale empolese della prima metà del ‘900

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Diapositiva 1Al Cenacolo degli Agostiniani un incontro speciale per riscoprire uno dei protagonisti della storia culturale del primo cinquantennio empolese. Si tratta di Emilio Mancini, nato a Empoli nel 1883 e morto a Lucca nel 1947.
La famiglia era di origini modeste e per completare gli studi Mancini si aiutò dando lezioni private. Dopo la laurea in lettere si dedicò all’insegnamento: dapprima a San Miniato, quindi a Livorno, all’Istituto Magistrale: fece carriera, prima diventa Preside poi Provveditore agli Studi. Le sedi lontane da Empoli: Val d’Aosta e Piemonte e, nel secondo dopoguerra, Lucca. Leggi tutto

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Un archivio empolese più “aperto” agli utenti e ai ricercatori

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opera di S. Andrea
Foto tratta dal volume “Sant’Andrea a Empoli”, Cassa di Risparmio di Firenze, 1994

È stato da breve ultimato un intervento di ricognizione e riordino dell’archivio storico della Collegiata di Empoli, condotto in collaborazione da personale dell’Archivio storico comunale, dall’ Associazione “Amici dell’archivio storico di Empoli” e da Lorenzo Ancillotti, responsabile dell’archivio stesso, per incarico del proposto, don Guido Engels.

Si è proceduto in questa occasione alla verifica, correzione e integrazione dell’inventario, redatto negli anni Novanta dalla dott.ssa Sara Piccolo, e poi all’etichettatura dei pezzi e al loro riordino fisico sugli scaffali.

I vari fondi che compongono l’archivio (Capitolo della Pieve di Sant’Andrea, Opera di Sant’Andrea, Parrocchia, Compagnie religiose e fondi vari) sono ora più facilmente accessibili e consultabili, mentre l’archivio, nel suo complesso, risulta più leggibile nella sua struttura e stratificazione. Leggi tutto

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Giacomo l’empolese. Leopardi e gli antenati Falagiani

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casa leopardi
Un’immagine di casa Leopardi a metà Ottocento – Recanati

Chi ha messo piede in un archivio sa quanto può essere frustrante, a volte, il lavoro di uno storico. Possono infatti passare mesi di duro lavoro senza che vengano trovati elementi, o anche semplici tracce, utili per la ricerca che si sta svolgendo. A volte, al contrario, il lavoro di scavo archivistico regala tesori inaspettati. Piccole gemme trovate per caso mentre si sta cercando tutt’altro. È quanto è successo con un documento presente all’interno del fondo “Notarile Moderno” dell’Archivio di Stato di Firenze (ASF, Notarile moderno, protocollo 20827, c. 87r). Leggi tutto

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Documenti d’archivio e scavi archeologici per scoprire le maioliche della fornace Levantini in borgo d’Empoli

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Panoramica del ritrovamento dei manufatti nello scavo archeologico (Immagine tratta dal catalogo “Ceramica ad uso d’Empoli”)

Leonardo Terreni, presidente della Associazione Archeologia Medio Valdarno, nell’ambito della rassegna “Parole & Musica nei Musei” giovedì 22 ottobre 2015 alle ore 21.30 al Museo del vetro, parlerà dello scavo nell’area della vetreria Del Vivo (ex piazza del Pratello in Borgo, corrispondente oggi alla costruzione della Banca di Cambiano in via Chiarugi e a via Pulidori), che portò al ritrovamento delle maioliche della manifattura Levantini.

La campagna di scavo era finalizzata a riscoprire e studiare una porzione di mosaico di epoca romana rinvenuta nel 1957 in occasione dei lavori di ampliamento della Vetreria Del Vivo e poi subito ricoperta. Ma oltre al frammento di pavimento musivo gli archeologi trovarono anche una serie di reperti appartenenti a vari tipi di stoviglie di produzione settecentesca. A questo punto gli scavi proseguirono con maggiore attenzione grazie alla segnalazione di Fausto Berti, che pochi anni prima aveva scritto un saggio su Domenico Lorenzo Levantino*, imprenditore savonese che nel 1765 aveva fondato in quell’area una manifattura di maioliche alla francese e alla conoscenza di fonti documentarie. Leggi tutto

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Un’analisi del Valdarno a partire da una carta di Leonardo da Vinci al nuovo appuntamento del Venerdì in Archivio

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Microsoft Word - Invito settembre.docIl prossimo 25 settembre riprende l’edizione autunnale del Venerdì in archivio con una conversazione pubblica tenuta dall’archeologo Andrea Vanni Desideri su  Leonardo da Vinci come fonte per la storia del paesaggio medievale, Una carta del Valdarno nel Codice Windsor.

La rappresentazione del tratto inferiore del Valdarno che Leonardo stese intorno al 1503 per il progetto di un canale tra Firenze con il basso corso dell’Arno, oltre il suo primario valore documentario per la storia del pensiero leonardiano, si rivela anche come una inaspettata fonte per l’archeologia del paesaggio, in quanto vi è ancora sostanzialmente ben riconoscibile un quadro insediativo determinatosi in larga misura nelle fasi finali del Basso Medioevo prima delle sostanziali trasformazioni d’Età Moderna. Leggi tutto

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Nuove attribuzioni a Lorenzo Bonini, pittore attivo a Empoli nel Seicento

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Siemoni invito  boniniLorenzo Bonini: pittore e dissegnatore è il titolo della pubblicazione di Valfredo Siemoni, arricchita dalle presentazioni di Bruno Santi e Cristina Gnoni, e che sarà presentata domani 9 luglio 2015, alle ore 18.00, presso la Chiesa di S. Maria a Ripa.

Nel breve saggio l’autore, partendo dall’unica opera certa riferibile a Lorenzo Bonini – le lunette francescane nel loggiato di santa Maria a Ripa, datate 1601 – riferisce al pittore fiorentino anche il limitrofo ciclo con i Dottori della Chiesa nella cupola dell’Oratorio dell’Immacolata Concezione e, sempre per via stilistica, l’affresco col Battesimo di Cristo nella prioria di san Michele a Pontorme. Leggi tutto

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Empolinvetro: due serate di eventi speciali per festeggiare il compleanno del Muve

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Empolinvetro

Nel quinto anniversario dell’apertura del Museo del Vetro di Empoli nelle sale del Magazzino del Sale si terrà la due giorni Empolinvetro interamente dedicata al vetro. Varie le iniziative che allieteranno le due serate:

giovedì 2 luglio 2015 ore 21,15 la prof. Eleonora Trivellin (Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze) presenterà il catalogo della mostra Taddei ed Etrusca. Arte e industria del vetro a Empoli nel primo ‘900, curato da Silvia Ciappi e Stefania Viti, con il coordinamento di Stefania Terreni e la campagna fotografica di Alena Fialová; il volume, pubblicato da Polistampa, sarà acquistabile al bookshop del Museo del vetro e degli altri musei cittadini ad un prezzo vantaggioso. Con l’occasione ricordiamo che la mostra sarà visitabile ancora per tutta l’estate con alcuni oggetti presenti a Arts & Foods, evento collaterale di Expo 2015.Catalogo_Taddei ed Etrusca Leggi tutto

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Empoli e D’Annunzio: una storia di amore e odio

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Veduta di Empoli con in primo piano il campanile di Santo Stefano degli Agostiniani. (Coll. Maestrelli, 20106)
Veduta di Empoli con in primo piano il campanile di Santo Stefano degli Agostiniani. (Coll. Maestrelli, 20106)

17 giugno 2015, prima prova della maturità. Mentre impazza il toto-autori del tema, penso che proprio in questo giorno ricorre l’anniversario della composizione di una delle più belle poesie di D’Annunzio, “La sera fiesolana”. La poesia infatti, secondo la datazione offerta dallo stesso poeta, venne composta presso la villa della Capponcina a Settignano il 17 giugno 1899. Malgrado la coincidenza l’autore scelto dal MIUR risulta essere invece Calvino, con un brano estratto dal bellissimo romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”, fondamentale opera sulla Resistenza. Leggi tutto

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Una nuova via per la città borghese: via Leonardo da Vinci a Empoli

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Empoli – Via Leonardo da Vinci. Sul verso: “02864 – Fot. Iris – Empoli”. Cartolina 90×140, viaggiata 192?, (coll. P. Lari).

Nei primi anni del secolo scorso l’amministrazione comunale empolese pensò a riorganizzare l’ampio quartiere sorto intorno agli insediamenti monastici delle suore benedettine della SS. Croce e dei frati agostiniani di S. Stefano, stretto tra le mura castellane, via dei Neri e via S. Benedetto, ora via Ferrucci.

Fulcro del progetto di riqualificazione fu l’apertura di una nuova strada, la futura via Leonardo da Vinci, che avrebbe messo in diretta comunicazione via Cavour con via Giuseppe Del Papa, previo abbattimento del corrispondente tratto delle mura castellane, ricalcando e ampliando il tracciato del vecchio vicolo del Poggini. Quest’ultimo era uno stradello assai frequentato e di indubbia utilità poiché permetteva un rapido collegamento tra via dei Neri e via G. Del Papa all’altezza del convento delle monache vecchie e del canto Pretorio, ma versava da tempo in pessime condizioni igieniche che necessitavano di un pronto intervento. Leggi tutto

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