Il viaggio del sale dalle moie di Volterra al Magazzino del sale di Empoli.

Facebooktwitterby feather

Microsoft Word - Documento1

Il Mulino del sale macinava il sale?
Perché a Empoli c’era anche il Magazzino del sale rosso?
Perché Via Ridolfi si chiamava Via degli Asini?

 Giovedì 21 maggio Carla Giuseppina Romby (insegna Storia dell’Architettura all’Università di Firenze) risponderà a queste domande e illustrerà, con dovizia di immagini, il viaggio del sale dalle moie di Volterra a Empoli, sede di uno dei Magazzini del sale più importanti del Granducato di Toscana.

 L’incontro si terrà al Museo del vetro (già Magazzino del sale) alle 21,30; è il secondo appuntamento di “Parole e musica nei musei”: infatti la seconda parte della serata sarà dedicata a Mozart (con la Banda Bassetti Trio). Leggi tutto

Facebooktwitterby feather

David Parri – Alcune notizie sulla chiesa della Bastia e sull’oratorio di San Pietro d’Alcantara all’Osteria Bianca tra Sei e Settecento (2° parte)

Facebooktwitterby feather
fotobastia 4
Saluti da Ponte a Elsa. Fotomontaggio con le immagini de “Il ponte. Borgata. Villa del Vivo e Chiesa della Bastia. Borgata”. Sul verso: “69803 Edit. F.lli Cioni – Empoli Rip. Viet. Fot. A Terreni”. Cartolina 90×140, viaggiata 1923, (coll. F. Pagli)

Si conclude il contributo del professor David Parri sulla chiesa di S Stefano Protomartire alla Bastia e sull’oratorio di S. Pietro d’Alcantara all’Osteria Bianca, due edifici ecclesiastici che, nonostante siano parte del territorio comunale empolesi, sono compresi nella diocesi di San Miniato.

Si conclude il contributo del professor David Parri sulla chiesa di S Stefano Protomartire alla Bastia e sull’oratorio di S. Pietro d’Alcantara all’Osteria Bianca, due edifici ecclesiastici che, nonostante siano parte del territorio comunale empolesi, sono compresi nella diocesi di San Miniato. Leggi tutto

Facebooktwitterby feather

Un vicolo della vecchia Empoli ormai scomparso: il vicolo del Poggini

Facebooktwitterby feather
vicolo poggini selez
Nel riquadro in rosso è evidenziata l’area in cui si estendeva il cosiddetto ‘vicolo del Poggini’ (ASFi, Catasto 1820)

Le carte del nostro archivio comunale offrono in modo spesso inaspettato qualche curiosa informazione utile a restituirci l’immagine vivida della vecchia Empoli, tra vicoli e chiassuoli ormai scomparsi.

Recentemente ci siamo imbattuti in una minuta datata 16 aprile 1901 nella quale si fa riferimento ad “uno stretto ed antico chiassuolo” con ogni probabilità da identificare con il vicolo detto del Poggini.

Facebooktwitterby feather

Alle origini della fotografia. Studi fotografici a Empoli tra XIX e XX secolo. Parisio Cantini (3° parte)

Facebooktwitterby feather
Bambina(Cantini)
Parisio Cantini. Ritratto di bambina, post 1909 (Empoli, Archivio Storico Comunale, Fondo Vannucci Zauli)

Si conclude con questa ultima parte il breve profilo del fotografo empolese Parisio Cantini.

Nel secondo decennio del Novecento prosegue l’attività dello studio fotografico Cantini che reclamizza in particolare l’esecuzione di foto su porcellana per monumenti, lapidi ecc., ingrandimenti e riproduzioni e – sempre molto richiesti – ritratti di bambini e neonati per i quali la sala di posa riscaldata offriva il massimo comfort. Alla fine del 1911 vengono svolti i lavori ampliamento dello studio “abbellito secondo le ultime moderne esigenze”. Leggi tutto

Facebooktwitterby feather

Il recupero dell’area ex Vitrum a Empoli

Facebooktwitterby feather
07 tripoli
Una veduta dell’area di via Tripoli.

Il progetto di recupero proposto è nato dalla volontà di restituire alla città di Empoli uno spazio integrato all’interno del suo tessuto urbano, in un’area dismessa di tipo produttivo, dove i manufatti costituiscono un pericolo vero e proprio per i cittadini, a causa dei loro continui cedimenti strutturali, mettendone a repentaglio l’incolumità. Nonostante ciò, essi rappresentano una preesistenza, impossibile da non considerare nella progettazione di un nuovo isolato che dialoghi adeguatamente con il contesto. Leggi tutto

Facebooktwitterby feather

Nino Bezzi (1882-1961). Fine letterato e uomo generoso – Parte Terza

Facebooktwitterby feather
Rivista Arno
Una prima pagina della rivista Arno, di cui Nino Bezzi fu direttore nel 1912.

Molto probabilmente proprio la persecuzione subita dopo il 1924 spinse Bezzi ad allontanarsi da Empoli: Mario Bini pone al 1926 un suo viaggio nel Sud America. Bezzi aveva subìto anche la revoca della licenza di pubblicista, allontanato dunque dall’attività di giornalista, così brillantemente esercitata nel 1912 come direttore del settimanale «Arno». Sembra che durante il fascismo poté scrivere per i circoli delle Associazioni venatorie: era infatti un uomo appassionato e competente in questa attività. Leggi tutto

Facebooktwitterby feather

Alle origini della fotografia. Studi fotografici a Empoli tra XIX e XX secolo. Parisio Cantini (2° parte)

Facebooktwitterby feather
cantini via roma
Empoli. Via Giovanni da Empoli. Ed. F.lli Cioni e P. Cantini – Empoli 8902 (coll. P. Lari)

Dopo una lunga pausa ritorniamo a seguire le vicende del fotografo empolese Parisio Cantini.

Con l’apertura del punto vendita di via Curtatone e Montanara l’attività di Cantini si indirizza alla vendita di materiali per la fotografia, pubblicizzata anche su riviste specializzate, e la gestione dello studio fotografico con l’aiuto di “provetti operatori assunti a tale scopo da altri rinomati stabilimenti fotografici”. Nel corso del 1910 Cantini è alla ricerca di apprendisti, in particolare di un “provetto stampatore al bromuro”. Leggi tutto

Facebooktwitterby feather

Nino Bezzi (1882-1961). Fine letterato e uomo generoso – Parte Seconda

Facebooktwitterby feather
Copertina Empoli nel 2000
Nino Bezzi, “Empoli nel 2000”. Monologo per teatro recitato al “Tommaso Salvini” di Empoli nel 1911.

Nino Bezzi, 42 anni nel 1924, era presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci a Empoli.

Tra i punti che i fascisti desideravano per completare il totalitarismo in Italia c’era quello di fare di tale Associazione, a partire dal suo livello nazionale, una appendice dello stesso programma fascista. Poco dopo la scomparsa di Matteotti, nel clima risoluto che le opposizioni andavano manifestando in quell’estate, il Congresso Nazionale dell’Associazione, svoltosi ad Assisi a partire dal 27 luglio, aveva respinto il tentativo di uniformare i reduci ai fascisti. Un ordine del giorno di “condanna dei metodi e dei fini fascisti” fu illustrato al re dal pluridecorato generale Ettore Viola, già comandante degli “arditi” nella primavera 1918 sul M. Grappa. La colonizzazione della memoria intorno alla recente guerra era evidentemente giocata dai fascisti in vista di un futuro da affrontarsi con compattezza spregiudicata, al servizio delle decisioni centrali, a costo di fratture interne e di sopraffazioni. Leggi tutto

Facebooktwitterby feather