Un Sindaco e la sua città: Mario Assirelli a 100 anni dalla sua nascita.

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Sindaco Assirelli
Natale 1963. Il Sindaco Assirelli consegna doni ai bambini in occasione delle feste.

Incontro al Museo del vetro venerdì 22 aprile alle 18

Un’occasione per ricordare o conoscere uno dei personaggi della vita pubblica che hanno più caratterizzato lo sviluppo e la modernizzazione di Empoli, protagonista indiscusso della vita politica, sociale e istituzionale. Entra in Consiglio comunale  con le prime elezioni amministrative del 31 marzo 1946 e vi resta fino al 1985, dal 1948 al 1960 fa parte della Giunta di Gino Ragionieri; dal 1960 al 1980 ricopre la carica di Sindaco.

La vita di Mario Assirelli si intreccia fin da giovanissimo con il movimento antifascista empolese: arrestato per appartenenza e propaganda comunista il 10 giugno 1937, fu condannato a tre anni di carcere dal Tribunale speciale per la difesa dello stato e nel 1943 fu deportato, come internato militare, nei campi di lavoro in Germania. La fedeltà ai valori dell’antifascismo e della resistenza è un elemento di continuità ben riconoscibile nella sua vita pubblica. Leggi tutto

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Gino Ragionieri primo Sindaco di Empoli

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Gino Ragionieri nella sala della Biblioteca comunale per i doni natalizi.

Il primo e più visibile segnale che il Comune democratico eletto il 31 marzo 1946 nasceva nel segno dell’antifascismo militante doveva venire ovviamente dalla scelta del sindaco.

Gino Ragionieri, artigiano, era stato condannato a 12 anni di carcere dal Tribunale speciale nel 1939, perché membro della vasta organizzazione comunista toscana scoperta nel luglio 1938. Scarcerato nel 1943, alla caduta del fascismo, dopo l’8 settembre – cercando di sfuggire ad un’azione di rastrellamento compiuta dai fascisti del Commissario Todini, fu ferito gravemente e catturato. Nella speranza di farlo parlare fu trasportato all’ospedale di Firenze e operato d’urgenza. L’intervento chirurgico riuscì, ma pochi giorni dopo Ragionieri, se pure sorvegliato a vista, fu liberato da una squadra di GAP fiorentina. Entrò poi nel movimento partigiano. Leggi tutto

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Nel primo Consiglio comunale, eletto il 31 marzo 1946, due donne: Ada Tofanelli e Gina Bini

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Consigliera comunale Bini 1946
Intervento della Consigliera comunale Gina Bini

Con il voto del 31 marzo 1946 Empoli ebbe una classe dirigente del tutto nuova e discontinua rispetto a quella del passato. (La conquista socialista del Comune, nel novembre 1920, era stata subito stroncata dalla repressione fascista dopo “i fatti” del marzo 1921). Uomini usciti dalle classi lavoratrici, legati profondamente alla popolazione di cui sapevano interpretare al meglio le esigenze, che prendevano il posto delle vecchie consorterie di un tempo “impastoiate di un sordido egoismo”. Andarono a sedersi sui banchi del Consiglio comunale autorevoli dirigenti dei sindacati degli operai e dei mezzadri e i fondatori di cooperative di produzione e della cooperazione di consumo. La continuità che veniva premiata era invece quella che passava lungo la linea della militanza antifascista, della Resistenza e del legame ideale e personale con l’amministrazione conquistata nel 1920. Tre dei consiglieri socialisti eletti nel 1946 avevano fatto parte del Consiglio comunale nel 1914 e nel 1920; tra questi un personaggio come Siro Fucini, noto e riconosciuto durante il regime come “il” maestro antifascista. Leggi tutto

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Al MUVE i musei del vetro di Toscana, Umbria e Liguria fanno rete

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Colle V/E, Museo del Cristallo
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Gambassi Terme, mostra permanente della produzione vetraria (sec. XII-XVI)
La mattina di sabato prossimo, 9 aprile, presso il Museo del Vetro di Empoli si terrà un incontro di lavoro cui sono stati invitate alcune importanti istituzioni museali toscane impegnate nell’opera di salvaguardia e diffusione della memoria della locale lavorazione del vetro, quali appunto il Museo del Vetro di Empoli, la mostra permanente della produzione vetraria a Gambassi (sec. XIII-XVI), che proprio nel pomeriggio di sabato inaugurerà un nuovo spazio espositivo, e il Museo del Cristallo di Colle Val d’Elsa. A questi si aggiungono il Museo del Vetro di Piegaro (Pg), piccolo centro dell’Umbria che vanta un’antica tradizione di produzione di vetri di uso comune affiancata, come a Empoli, dall’attività di vestizione, e il Museo dell’arte vetraria altarese di Altare (Sv) in Liguria depositario di una ricca collezione di vetri sia di uso comune che artistici, dal XVII al XX secolo. Leggi tutto

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Da Campaccio a piazza: la lunga storia di piazza della Vittoria (3° parte)

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Piazza della Vittoria – Fonte: Archivio Storico Comunale di Empoli

Fino ai primi decenni del Novecento piazza Vittorio Emanuele mantiene sostanzialmente la fisionomia di un vasto piazzale caratterizzato dalla storica presenza della chiesa della Madonna del Pozzo e del vicino palazzo Bini, dove continuerà ad aver luogo ancor per molto tempo il mercato settimanale e l’annuale fiera settembrina. Sul finire dell’Ottocento la piazza fu poi al centro di un imponente intervento di riqualificazione urbanistica che ridisegnò l’intera area orientale fuori le mura del castello empolese diventando il fulcro del nuovo asse commerciale rappresentato da via Roma in diretto collegamento con la stazione ferroviaria. Leggi tutto

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31 marzo 1946: il popolo empolese si riprende il comune

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Simbolo della lista n. 1 “Blocco Democratico della Ricostruzione”
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Simbolo lista n. 2 “Democrazia Cristiana”

Settant’anni fa, il 31 marzo 1946 gli empolesi vennero chiamati alle urne per eleggere il Consiglio comunale. Furono quelle le prime elezioni del post fascismo; e furono anche le prime, nella storia d’Italia, nelle quali votarono le donne.

Come accadde in quasi tutti i comuni con meno di 30.000 abitanti, dove si votava con un sistema elettorale di tipo maggioritario, anche a Empoli comunisti e socialisti si presentarono con una lista unitaria, il «Blocco democratico della ricostruzione», a cui si contrapponeva la lista della Democrazia cristiana.
I programmi elettorali delle due liste erano in parte simili, come era del resto ovvio, essendo per tutti l’obiettivo primario il “tornare a vivere” nella normalità. Anche se il programma del Blocco accentuava gli obbiettivi perequativi e “classisti”: insisteva sulla necessità di una riforma della finanza locale con una tassazione fortemente progressiva per reperire le risorse e rilanciare i servizi del Comune. Il primo dei quali doveva essere l’apertura di una farmacia comunale per la distribuzione diretta dei medicinai ai cittadini più poveri. Leggi tutto

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Da Campaccio a piazza: la lunga storia di piazza della Vittoria (2° parte)

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Piazza Vittorio E.
Empoli – Piazza Vittorio Emanuele

Un primo intervento di regolarizzazione dell’area del Campaccio si ebbe nel 1839 con il prolungamento, oltre le mura castellane, di via del Giglio, poi ribattezzata via S. Carlo, al fine di creare un collegamento diretto con la nuova Strada Regia Pisana (l’attuale tratto di via Rosselli), e l’abbattimento di un ampio tratto delle mura orientali, compresa Porta Fiorentina. Prese forma così la prima grande piazza fuori la terra murata empolese.

Nel corso degli anni ’40 dell’Ottocento furono redatti dall’ingegnere circondariale Giovanni Veneziani ben due progetti destinati a riqualificare l’area, nel tentativo di conciliare la richiesta di decoro della nuova città borghese e le esigenze dettate dallo svolgimento di importanti mercati e fiere. Un primo progetto prevedeva la costruzione di una piazza con al centro una monumentale fonte coronata da un obelisco. Alcuni progetti successivi proponevano, invece, di realizzare un edificio con loggiato ‘da destinare all’uso del mercato’ lungo il lato orientale della piazza cui doveva accompagnarsi la creazione di appositi spazi per la compra-vendita di pollame e suini (W. Siemoni, L’immagine della città, in Empoli: città e territorio. Vedute e mappe dal ‘500 al’900, Empoli 1998, pp. 137-140). Questi interventi non vennero mai realizzati e il nuovo piazzale San Carlo, come fu denominato d’ora in avanti il Campaccio, continuò ad essere utilizzato per il ‘mercato del bestiame vaccino, suino, pecorino e cavallino’ (ivi, p. 138). Leggi tutto

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Da Campaccio a piazza: la lunga storia di piazza della Vittoria (1° parte)

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campaccio Catasto 1820
ASFi, Catasto Generale Toscano, 1820, Empoli, sez. Najana, Bisarnella e Bocca d’Orme (part.) (fonte: Castore, Catasti storici toscani)

Qualcuno usa ancora far riferimento a piazza della Vittoria con il termine Campaccio. Con questo nome si identificava già nel Quattro-Cinquecento l’area fuori il centro storico di Empoli di fronte alla vecchia Porta Fiorentina dell’ultima cerchia muraria.

La denominazione di Campaccio rimanda chiaramente ad un campo incolto e sterrato. Le cinquecentesche carte dei Capitani di Parte lo raffigurano come un’area aperta con poche abitazioni sparse raccolte intorno alla piccola chiesa della Madonna di fuori, nucleo originario dell’attuale santuario della Madonna del Pozzo. Leggi tutto

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La città oltre l’antica cerchia muraria: via Roma

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Processione del Corpus Domini, 2° metà del XX secolo, ASCE, Archivio fotografico

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Nel corso dell’ultimo anno abbiamo ripercorso l’odonomastica cittadina riproponendo e ampliando le voci dello stradario storico proposto nel quarto volume dei «Quaderni d’archivio» dell’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli (vol. IV, 2014). Il repertorio si era limitato a censire le strade interne all’antico circuito murario empolese: un lavoro sicuramente non esaustivo data la quantità e la complessità delle fonti analizzate, destinato – già nelle intenzioni degli autori – ad essere ampliato con lo studio della toponomastica delle vie al di fuori del centro storico, delimitato dal perimetro delle mura castellane.
A partire da oggi vorremmo avviare un primo studio sui nomi delle strade dei quartieri di più recente edificazione che sono cresciuti intorno al nucleo storico dell’antica Empoli, nella speranza di veder accresciuto questo nostro repertorio toponomastico empolese anche con l’aiuto e i suggerimenti dei nostri lettori. Leggi tutto

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Il Prof. Odoardo Piscini presenta il fondo librario “Mario Bini” dell’Associazione Turistica Pro Empoli nella sua nuova sede presso l’Archivio Storico Comunale

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pro empoli1 (1)Una nuova sistemazione per la Biblioteca dell’Associazione Turistica Pro Empoli e per il ricco fondo librario “Mario Bini”, uno dei Soci fondatori.
L’Archivio storico comunale ha messo a disposizione gli spazi per ospitare l’ingente biblioteca e ne garantisce l’accessibilità al pubblico e la consultazione con le modalità consuete.
La raccolta, di cui già si parla nell’articolo di Mauro Guerrini nel secondo numero del «Segno di Empoli» del 1988, è costituita da materiale composito. Una sezione è costituita da libri, periodici, fotografie, locandine  frutto della “attività pubblicistica del Bullettino Storico Empolese” e delle iniziative organizzate dalla Pro Empoli: materiale a carattere locale oppure pervenuto da società storiche o altri enti in cambio dello stesso Bullettino. L’altra costituisce un fondo bibliografico molto eterogeneo, donato da Mario Bini all’Associazione. Oltre a opere monografiche ci sono periodici importanti, assenti anche nella biblioteca di Empoli e nella rete documentaria Reanet, come la rivista «Rassegna Nazionale» dal 1879 al 1933  o «Archivio Storico Italiano» fondata da Giampietro Vieusseux dal 1842 al 1912; miscellanee di opuscoli pubblicati in varie epoche a carattere religioso, pedagogico e scientifico. download Leggi tutto

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