Il primo e più visibile segnale che il Comune democratico eletto il 31 marzo 1946 nasceva nel segno dell’antifascismo militante doveva venire ovviamente dalla scelta del sindaco.
Gino Ragionieri, artigiano, era stato condannato a 12 anni di carcere dal Tribunale speciale nel 1939, perché membro della vasta organizzazione comunista toscana scoperta nel luglio 1938. Scarcerato nel 1943, alla caduta del fascismo, dopo l’8 settembre – cercando di sfuggire ad un’azione di rastrellamento compiuta dai fascisti del Commissario Todini, fu ferito gravemente e catturato. Nella speranza di farlo parlare fu trasportato all’ospedale di Firenze e operato d’urgenza. L’intervento chirurgico riuscì, ma pochi giorni dopo Ragionieri, se pure sorvegliato a vista, fu liberato da una squadra di GAP fiorentina. Entrò poi nel movimento partigiano.