Fino ai primi decenni del Novecento piazza Vittorio Emanuele mantiene sostanzialmente la fisionomia di un vasto piazzale caratterizzato dalla storica presenza della chiesa della Madonna del Pozzo e del vicino palazzo Bini, dove continuerà ad aver luogo ancor per molto tempo il mercato settimanale e l’annuale fiera settembrina. Sul finire dell’Ottocento la piazza fu poi al centro di un imponente intervento di riqualificazione urbanistica che ridisegnò l’intera area orientale fuori le mura del castello empolese diventando il fulcro del nuovo asse commerciale rappresentato da via Roma in diretto collegamento con la stazione ferroviaria.
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Da Campaccio a piazza: la lunga storia di piazza della Vittoria (2° parte)
Un primo intervento di regolarizzazione dell’area del Campaccio si ebbe nel 1839 con il prolungamento, oltre le mura castellane, di via del Giglio, poi ribattezzata via S. Carlo, al fine di creare un collegamento diretto con la nuova Strada Regia Pisana (l’attuale tratto di via Rosselli), e l’abbattimento di un ampio tratto delle mura orientali, compresa Porta Fiorentina. Prese forma così la prima grande piazza fuori la terra murata empolese.
Nel corso degli anni ’40 dell’Ottocento furono redatti dall’ingegnere circondariale Giovanni Veneziani ben due progetti destinati a riqualificare l’area, nel tentativo di conciliare la richiesta di decoro della nuova città borghese e le esigenze dettate dallo svolgimento di importanti mercati e fiere. Un primo progetto prevedeva la costruzione di una piazza con al centro una monumentale fonte coronata da un obelisco. Alcuni progetti successivi proponevano, invece, di realizzare un edificio con loggiato ‘da destinare all’uso del mercato’ lungo il lato orientale della piazza cui doveva accompagnarsi la creazione di appositi spazi per la compra-vendita di pollame e suini (W. Siemoni, L’immagine della città, in Empoli: città e territorio. Vedute e mappe dal ‘500 al’900, Empoli 1998, pp. 137-140). Questi interventi non vennero mai realizzati e il nuovo piazzale San Carlo, come fu denominato d’ora in avanti il Campaccio, continuò ad essere utilizzato per il ‘mercato del bestiame vaccino, suino, pecorino e cavallino’ (ivi, p. 138).
La città oltre l’antica cerchia muraria: via Roma
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Nel corso dell’ultimo anno abbiamo ripercorso l’odonomastica cittadina riproponendo e ampliando le voci dello stradario storico proposto nel quarto volume dei «Quaderni d’archivio» dell’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli (vol. IV, 2014). Il repertorio si era limitato a censire le strade interne all’antico circuito murario empolese: un lavoro sicuramente non esaustivo data la quantità e la complessità delle fonti analizzate, destinato – già nelle intenzioni degli autori – ad essere ampliato con lo studio della toponomastica delle vie al di fuori del centro storico, delimitato dal perimetro delle mura castellane.
A partire da oggi vorremmo avviare un primo studio sui nomi delle strade dei quartieri di più recente edificazione che sono cresciuti intorno al nucleo storico dell’antica Empoli, nella speranza di veder accresciuto questo nostro repertorio toponomastico empolese anche con l’aiuto e i suggerimenti dei nostri lettori.