Come si sa dagli statuti locali, il vertice del comune di Empoli nell’antico regime era costituito dai consoli, dai capitani di parte guelfa e dal consiglio generale, cui verso la fine del secolo XVI si aggiunse la figura del Gonfaloniere. Si trattava di cariche temporanee, rivestite a turno dai cittadini in possesso dei requisiti previsti dagli Statuti (20 anni di residenza in città ed un “estimo”, cioè una capacità contributiva stimata di almeno 2 lire). Non esisteva negli Statuti più antichi alcun riferimento a quello che oggi chiameremmo il “dress code” di questi pubblici ufficiali, cioè nessuna regola da osservarsi per il vestire. Possiamo dunque immaginare, benché nelle epoche più antiche il vestiario rivestisse una particolare importanza come segno distintivo dello status economico-sociale di ciascuna persona, che, quando la campana suonava “a consiglio”, i detentori delle varie cariche si recassero al palazzo comunale vestiti come capitava.