Nella dispersione pressoché completa cui sono andate incontro le fonti documentarie relative alle antiche famiglie empolesi, mi è sembrato importante segnalare la presenza di alcune di esse in un archivio privato milanese, quello dei Cerrina Feroni. L’inventario di questo fondo archivistico, pubblicato a stampa nel 2009, è stato di recente reso disponibile on line sul sito della Soprintendenza Archivistica e bibliografica per la Toscana. Si tratta di un archivio abbastanza conosciuto da quegli studiosi che nel corso delle loro indagini storiche si sono imbattuti nella figura di Francesco Feroni (1614-1696), protagonista di una prodigiosa ascesa sociale ed economica, che lo portò, dal modesto mestiere di tintore, a diventare commerciante di livello internazionale e ad essere insignito nel 1681 del titolo di marchese di Bellavista. All’estinzione della famiglia nel 1865 il patrimonio e l’archivio dei Feroni passarono ai milanesi Cerrina che nel 1902 ottennero di aggiungere al proprio il cognome Feroni.
Il nucleo principale dell’archivio è incentrato sulle attività economiche dei Feroni, dal capostipite Ferone Baldacci di Vinci che emigrando a Empoli nel secolo XVI dette origine ad un ramo della famiglia che prese appunto il cognome Feroni, fino alla seconda metà dell’’800. Oltre ai documenti tipici di ogni archivio familiare di area fiorentina, come Decimari, saldi dei poderi, contratti e processi, è da segnalare la presenza di documentazione peculiare relativa all’attività di tintore esercitata per molti anni in prima persona dai membri della famiglia, in una casa presso la porta ad Arno: oltre alla contabilità sono presenti infatti alcuni inventari, stilati in tempi diversi, di utensili, masserizie e arnesi utilizzati per tingere i panni. Ma ancora più interessante forse ci è sembrato il fatto che in questo archivio siano confluiti lacerti di altri archivi familiari empolesi, per il resto andati dispersi e probabilmente perduti. Ovviamente non è insolito il fatto che in un archivio familiare, specialmente se dispiegato su un arco di tempo plurisecolare, siano rimasti impigliati documenti singoli o spezzoni di archivio di altre famiglie, soprattutto in occasione di matrimoni o controversie giudiziarie, ma a rendere preziosi per noi quelli confluiti nell’archivio Feroni è il fatto che si riferiscano a famiglie empolesi del ceto medio, milieu sociale a cui anche i Feroni appartenevano prima dell’exploit di Francesco nella seconda metà del ‘600. Proprio il genere di famiglie di cui si lamenta la quasi assoluta mancanza di fonti organiche.
Si segnala in particolare:
famiglia FORESTANI:
- “ Scritture attinenti al matrimonio di Caterina di Matteo Forestani da Empoli, moglie di Baldo di Paolo Feroni di detto luogo, ed altri documenti attenenti al medesimo” 1593 maggio 27 , unito a – “Confessione ed inventario dei beni ricevuti dal tintore Paolo di Ferone dalla madre Porzia Forestani” 1636 settembre 8. Fascicolo cartaceo, cc. 23, num. rec.
- “Scritture attenenti alla famiglia Forestani d’Empoli, mediante il matrimonio della signora Caterina Forestani con Baldo Feroni. Dal 1568 al 1634”
- “Atti attenenti alla famiglia Forestani d’Empoli” 1633 luglio 11 – 1634 ottobre 30.
Famiglia PANNOCCHI, alias DEL PANNOCCHIA, poi DEL PANNOCCHIA MARTINI, cui appartenne anche Ottavio Del Pannocchia Martini, cancelliere del capitolo di Empoli e notaio
- “Scritture attenenti alla famiglia Pannocchi d’Empoli imparentata colla casa Feroni”1585 luglio 17 – 1638 febbraio 24, fra cui: “Affari beneficiali della famiglia Pannocchi d’Empoli” 1611 agosto 25”.
Famiglia DEL GRECO, cui appartenne Tommaso Del Greco, uno dei fondatori del convento dei cappuccini di Empoli:
- “Scritture attenenti a Tommaso di Giovanni del Greco da Empoli, e da Caterina di Michele del Bianco, parimente d’Empoli, di lui moglie, ed alla di lui eredità; la qual famiglia del Greco s’imparentò con Matteo Feroni mediante il matrimonio che egli contrasse colla suddetta Caterina del Bianco” 1620 giugno 22 – 1629 maggio 23 Si segnala il testamento (copia semplice) di Tommaso Del Greco.
- “1630. Scrittura presentata al Magistrato de’ Pupilli di Firenze, relative all’affitto che condusse Matteo di Baldo Feroni da Empoli, dall’eredità di Tommaso del Greco, di detto luogo dei tre poderi Moriana, Pradella (sic per Pratella) e Panzano (sic per Ponzano), posti nel comune d’Empoli”
Famiglia LUCARDESI, detta anche PAOLSANTI, originaria di Lucardo ed erede dei Del Greco
- “Lucardetti (sic per Lucardesi) e Feroni” 1628 agosto 23 – 1700 Atti della causa tra il marchese Fabio Feroni e Giuliano e Ottavio Lucardetti (sic per Lucardesi), figli ed eredi di Maria Del Greco, per il fitto di alcuni terreni posti in Empoli e locati a Matteo Feroni, figlio di Baldo; bilancio per gli anni 1619 – 1633.
- – “Dal 1637 al 1668, e 1691. Documenti attenenti agli interessi che passarono tra gli eredi di Baldo di Matteo Feroni da una e Francesco Paolo Santi Lucardesi dall’altra parte, in riguardo al debito che detto Baldo aveva con la famiglia di Paolo Santi Lucardesi”
Famiglia PATANI, detta anticamente anche DOTTI
- “Decimario di Giuseppe Andrea di Lorenzo d’Andrea Patani d’Empoli, imparentato colla casa Feroni” 1627 dicembre 15.
- “1606, 16 luglio. Mallevadoria prestata da Baldo di Paolo Feroni per la dote di Cammilla, sorella d’Iacopo Feroni, marito di Giulia di Giuseppe Patani”.
Un documento molto interessante, sebbene non attinente all’amministrazione familiare, è anche una cronaca secentesca del monastero empolese della Santa Croce dell’Ordine benedettino, cui fu affiliata suor Dionisia Feroni.
Vanna Arrighi ©riproduzione riservata
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