Venerdì 31 ottobre 2014, ore 17, Auditorium Palazzo Pretorio
Gabriele Beatrice, Sorvegliare e tutelare. L’amministrazione del territorio empolese durante il principato mediceo
In che modo è stato amministrato il territorio empolese sotto il Granducato mediceo? Attraverso quali direttrici, con quali uomini e metodi i Medici hanno governato la terra di Empoli e le comunità circostanti? Si può parlare di un “buongoverno mediceo”, capace di “inventare” la Toscana e rendere Empoli la città che oggi conosciamo? Sono queste le domande a cui cercherà di rispondere il prossimo appuntamento con “Il Venerdì in Archivio”. Ad illustrare questo “percorso” sarà Gabriele Beatrice, giovanissimo dottore di ricerca in Storia, che, da vari anni, ha incentrato le sue ricerche sulla storia civile della comunità di Empoli in età moderna.
Tra Cinquecento e Settecento il potere fiorentino fu impegnato su due fronti: da una parte nell’esercitare un forte controllo sui territori dominati, dall’altra nel cercare di tutelarli e promuoverne le potenzialità economiche, demografiche e sociali. La necessità di controllo e buona amministrazione del territorio portò, soprattutto tra Sei e Settecento, gli ultimi granduchi di casa Medici a operare delle riforme che comportarono il taglio di enti locali, l’effettuazione di “spending reviews” e di semplificazioni istituzionali. Questo processo, anche se incompleto e frammentario, ebbe tuttavia il merito di anticipare la successiva fase di Riforma leopoldina, iniziando a porre le fondamenta per la nascita della Toscana contemporanea. Analizzando questi aspetti, legati alle scelte operate dal potere granducale, verrà osservato più da vicino il concreto svolgimento della vita politica e amministrativa empolese, così da comprendere come e quando è nata la comunità di Empoli che oggi conosciamo.
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