Nei primi anni del secolo scorso l’amministrazione comunale empolese pensò a riorganizzare l’ampio quartiere sorto intorno agli insediamenti monastici delle suore benedettine della SS. Croce e dei frati agostiniani di S. Stefano, stretto tra le mura castellane, via dei Neri e via S. Benedetto, ora via Ferrucci.
Fulcro del progetto di riqualificazione fu l’apertura di una nuova strada, la futura via Leonardo da Vinci, che avrebbe messo in diretta comunicazione via Cavour con via Giuseppe Del Papa, previo abbattimento del corrispondente tratto delle mura castellane, ricalcando e ampliando il tracciato del vecchio vicolo del Poggini. Quest’ultimo era uno stradello assai frequentato e di indubbia utilità poiché permetteva un rapido collegamento tra via dei Neri e via G. Del Papa all’altezza del convento delle monache vecchie e del canto Pretorio, ma versava da tempo in pessime condizioni igieniche che necessitavano di un pronto intervento.
Il primo progetto di apertura della nuova strada fu stilato dall’Ufficio Tecnico del comune nel dicembre 1905 (ASCE, postunitario 3/266, 1911, cat. 11, clas. 1 fasc. 1, 15 dicembre 1905). A un secolo di distanza risultano ancora interessanti le motivazioni che spinsero l’amministrazione comunale a sollecitare il complesso intervento:
L’esecuzione di un tale progetto sarebbe per arrecare grandissimi ed evidenti vantaggi: primo fra tutti il miglioramento igienico della via de’ Neri che attualmente è in pessime condizioni per insufficiente aereamento. Tale apertura permetterebbe poiché fosse dato un ingresso separato alle scuole tecniche, cosa molto vantaggiosa per la disciplina scolastica, ed anche, volendo, la costruzione di una scala per separare l’accesso alla biblioteca comunale da quello delle scuole.
Con l’apertura della nova strada verrebbe migliorato notevolmente l’accesso agli attuali uffici del registro e del catasto, tanto più che in quei locali sta per essere trasferita la Pretura che è l’ufficio più importante del mandamento.
La stessa apertura poi, quando si voglia abbandonare l’idea di ridurre tutto l’ex convento secondo un antico progetto, porgerebbe occasione ad una Società già costituita di edificare un teatro diurno tra le mura castellane e il tergo dell’ex monastero, cosa questa che arrecherebbe utile e decoro al paese.
Il progetto, il cui complesso iter burocratico può essere ripercorso attraverso i documenti del nostro archivio comunale, fu approvato in prima istanza dalla Giunta Comunale il 29 maggio 1906. La sua realizzazione comportò l’esproprio di alcuni fabbricati, in parte demoliti, l’abbattimento delle mura e la ricostruzione delle facciate degli edifici sull’allineamento del nuovo fronte stradale, più altri interventi di minore entità. Dopo diverse modifiche al progetto iniziale i lavori furono affidati all’impresa edile Lorenzo Maestrelli e ultimati il 9 marzo 1912.
Nel frattempo la nuova strada fra via Cavour e via Giuseppe Del Papa fu denominata via Leonardo da Vinci “a memoria del grande che fu vanto della Toscana e dell’Italia e il cui nome è glorificato nella storia” (ASCE, delibera n. 90 del 31 ottobre 1911).
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