Piazza Farinata comunica con le parallele vie del Giglio e Giuseppe Del Papa attraverso quattro vicoli in corrispondenza degli angoli della piazza, da cui il nome di canti. Sul lato della Collegiata, a sud, troviamo il canto del Pretorio (ASCE, Preunitario, Comunità 578, Progetto per la nuova disposizione dei banchi del mercato, 1842; ASCE, Misc. U.T. 41/5, «Elenco strade comunali…» 1868: «Canto del Pretorio dalla d.ta piazza [Farinata, n.d.c.] alla via Ferdinanda»), la cui denominazione, in uso fin dal XIX secolo, si deve alla presenza sulla via dell’antico palazzo Podestarile, poi Pretorio. Qui avevano sede le magistrature che nel corso dei secoli hanno amministrato la giustizia nel territorio empolese: prima il Podestà con la sua ‘corte’, dal 1848 il Pretore con funzioni di giudice e ufficiale di polizia.
Dalla parte opposta, a nord, abbiamo il canto Guelfo, odonimo non riscontrato in alcuna fonte storica, mentre la documentazione sette-ottocentesca riporta per questo vicolo il nome di Canto del Pesce (ASFi, Decima 5753-5755, 1776: abitazione «contigua alla Piazza sul canto del Pesce» 5755 c. 1245 v.; 5754 c.856 v.; ASCE, , Misc. U.T. 41/5, «Elenco strade comunali…» 1868: «Canto del Pesce dalla via del Giglio alla piazza suddetta [della Collegiata, n.d.c.]») o cantonata alla Pietra del Pesce (ASFi, Decima 5753-5755, 1776, 5754, c. 885 v.), forse in relazione ad una probabile rivendita di pesce. Può darsi che canto Guelfo sia poi da identificare con via del Garbo (Siemoni – Guerrini, Il territorio empolese nella seconda metà del XVI secolo, Firenze 1987, p. 24) come sembra confermare la Decima del 1776 che la segnala tra i confini di una abitazione delimitata dalla piazza della Collegiata e via del Giglio. Per quanto riguarda la denominazione del vicolo, si rimanda alla trecentesca denominazione di via del Garbo a Firenze «già occupata dalle botteghe di lanificio: e pare che prendesse il nome dalla famiglia Del Garbo […] il panno sopraffine che ivi si fabbricava fu detto panno garbo; e acquistò tanta fama la buona qualità di quella manifattura, che il vocabolo garbo passò ad indicare le buone qualità delle persone non che delle cose» (E. Repetti, Notizie e guida di Firenze e de’ suoi contorni, Firenze 1841, p. 474). Guerrini registra una famiglia Del Garbo nella documentazione dell’archivio podestarile di Empoli nel terzo quarto del’500 (L. Guerrini, Empoli dalla peste del 1523-26 a quella del 1631, Firenze 1990, p. 158).
Proseguendo in senso antiorario troviamo il canto degli Zolfanelli, toponimo attestato nelle carte ottocentesche (ASCE , Misc. U.T. 41/5, «Elenco strade comunali…» 1868: «Canto degli Zolfanelli dalla via del Giglio alla Piazza della Collegiata») che deriva con ogni probabilità dalla presenza di una rivendita di zolfanelli, appunto, cioè «fuscelli di gambo di canapa, o di altra materia intinto dalli due capi, per uso di accendere il fuoco» (Dizionario della Crusca, 3° ed. vol. 3 p. 1548) poi di fiammiferi, come ricorda Mario Bini. Sempre il Bini ne registra l’antico nome di Canto de’ Patani, «dal nome d’una spenta famiglia che lì aveva casa», o di Monna Verde, «caritatevole e pia donna» (M. Bini, Un po’ di odonomastica locale in chiave storica, «Empoli», a. 7, n. 1 (1966), p. 63). Con ogni probabilità il vicolo coincideva con il Canto del Giglio (ASFi, Decima 5753-5755, 1776: 5755 c. 1116 v. 1117 r.).
Infine, abbiamo il canto Ghibellino, così chiamato per la presenza del vicino Palazzo Ghibellino, sede del famoso Parlamento del 1260 in cui si riunirono i ghibellini fiorentini vincitori della battaglia di Montaperti. L’odonimo è registrato nei documenti del XIX secolo (ASCE , Misc. U.T. 41/5, «Elenco strade comunali…» 1868: «Canto Ghibellino dalla d.a piazza [della Collegiata, n.d.c.] alla via Ferdinanda»). Uno dei due accessi da via Giuseppe Del Papa era poi individuato come canto alla Nunziatina (ASFi, Decima 5753-5755, 1776: 5755 c. 1045 r).
Elisa Boldrini © riproduzione riservata
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