Parte dello storico ‘giro d’Empoli’, via Ridolfi rappresenta oggi una delle principali arterie commerciali del centro. La strada, che in origine permetteva di collegare la Porta d’Arno con la Porta Giudea dell’ultima cerchia muraria, ha avuto nel corso dei secoli molte denominazioni. Non solo: singoli tratti della via hanno avuto nel tempo intitolazioni distinte.
La via fu intitolata al marchese Cosimo Ridolfi (Firenze 1794-ivi 1865) ancora vivente con deliberazione del magistrato della comunità di Empoli dell’11 ottobre 1859 (ASCE, Preunitario, Comunità 251). Già gonfaloniere della comunità empolese dal 1840 al 1845, Ridolfi, al momento dell’intitolazione, era ministro dell’Istruzione Pubblica del Governo Toscano instauratosi dopo la caduta della famiglia degli Asburgo Lorena.
Nella seconda metà dell’Ottocento il tracciato di via Ridolfi sembra corrispondere al tratto settentrionale dell’attuale via (ASCE, Misc. U.T. 41/5, «Elenco delle strade comunali […], 23 marzo 1868: Via Ridolfi dalla via del Corso alla via del Ponte») mentre la parte rimanente della strada era indicata, a seconda del tratto considerato, con i nomi di via del Corso, via S. Giuseppe e via Giudea.
Con ogni probabilità la denominazione più antica della via fu via degli Asini, già in uso fin dal XVI secolo come risulta tra l’altro dalle frequenti citazioni dell’indice della proprietà edilizia del castello di Empoli del 1568-1587 redatto da Guerrini (W. Siemoni, L. Guerrini, Il territorio empolese nella seconda metà del XVI secolo, Firenze 1987, pp. 11-20). Il nome derivava dal passaggio quotidiano degli asini carichi di sacchi del sale prodotto nelle moie volterrane. I muli con i loro bastimenti transitavano nel centro del castello per raggiungere il Magazzino del Sale, posto all’incrocio con via Chiara, il mulino e lo scalo lungo l’Arno.
La Decima del 1776 identifica via degli Asini con i tratti iniziale e terminale dell’attuale via Ridolfi, più vicini alle porte, mentre il tratto centrale era già denominato via S. Giuseppe. Successivamente con via degli Asini è individuato il singolo tratto della via compreso tra l’antica Porta d’Arno e l’incrocio con via del Giglio, dove si trovava il magazzino del Sale (Girolamo Vettori, “Progetto per la costruzione di una fognatura in via d’Arno”, ASCE, Preunitario, Comunità 188, 1825).
Nelle portate della Decima del 1776 via degli Asini è identificata più volte anche come via del mercato dei buoi [1776: Mariano Rossetti proprietario di «un casolare rovinato posta in Via del Mercato dei Buoi ovvero degli Asini, con riuscita fino alla Porta Fiorentina» (5755 c. 1065v.)].
In epoca imprecisata, la denominazione di via degli Asini è stata sostituita da quella di via del Corso, che nell’Ottocento identificava tratti diversi di via Ridolfi. Per una sua localizzazione risulta utile la cartografia ottocentesca disponibile presso l’archivio storico comunale di Empoli: nella pianta con l’indicazione dei fossi cittadini (ASCE, Preunitario, Comunità 571, «Progetto di un piano generale di lavori riguardanti la Terra d’Empoli, Pianta del Castello con indicazione dei fossi cittadini e delle conce») via del Corso identifica il tratto Porta d’Arno – angolo via del Giglio, mentre nella carta con il progetto di demolizione della Porta dei Cappuccini (ASCE, Preunitario, Comunità 609, 1827) essa continuava fino alla porta Giudea o Senese, estensione poi confermata dalla pianta di Empoli del 1831 (Firenze, Archivio Soprintendenza Beni Artistici e Storici, n. 41865) e dalla carta relativa alla nuova disposizione dei banchi del mercato (ASCE, Preunitario, Comunità 578, 1842).
(continua) © Elisa Boldrini
by