Vetro e alimentazione nell’antichità è il titolo della mostra che sarà inaugurata la prossima domenica 15 novembre alle 17 al Museo del vetro, ma il contenuto vero e proprio è esplicitato nel sottotitolo: dai frammenti di scavo alla ricostruzione tridimensionale.
L’esposizione si collega alle riflessioni sul tema dell’alimentazione, tema portante sotto molti punti di vista nell’esperienza appena conclusa di EXPO 2015, con l’intento di riconoscere l’importanza e la diffusione del vetro per gli alimenti sin dall’antichità ed è stata realizzata dall’associazione Amici del Muve in stretta collaborazione con l’Associazione Archeologica di Volontariato Medio Valdarno e la Soprintendenza Archeologia per la Toscana e in sinergia con il Museo del vetro.
Mettendo in mostra alcuni reperti rinvenuti in una “domus” di epoca romana imperiale, scavata nel centro storico di Empoli e precisamente in Piazza delle Propositura, si vuole richiamare l’attenzione di un pubblico più ampio sull’uso quotidiano del vetro come contenitore per alimenti, con una ricostruzione tridimensionale che ci consente di passare dal frammento esposto nelle vetrine all’oggetto intero.
Lo scavo ha documentato inoltre la presenza – in questa domus – di oggetti di vetro nelle stesse proporzioni di quelli in ceramica e con una varietà di forme addirittura superiore: piatti, scodelle, bottiglie, coppe per libagione, contenitori per confetture, ecc.. A scopo di raffronto sono stati esposti anche due oggetti integri: una coppa in vetro (forma Isings 69) rinvenuta nel recupero di Vicolo dei Carbonai (1996) e una coppa in ceramica sigillata tardo-italica, recuperata sempre nello scavo di piazza della Propositura.
Leonardo Giovanni Terreni è il referente scientifico della mostra, mentre la grafica con le ricostruzioni in 3d sono a cura di Gianluca Pucci e Alessandro Puorro.
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