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Nel corso dell’ultimo anno abbiamo ripercorso l’odonomastica cittadina riproponendo e ampliando le voci dello stradario storico proposto nel quarto volume dei «Quaderni d’archivio» dell’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli (vol. IV, 2014). Il repertorio si era limitato a censire le strade interne all’antico circuito murario empolese: un lavoro sicuramente non esaustivo data la quantità e la complessità delle fonti analizzate, destinato – già nelle intenzioni degli autori – ad essere ampliato con lo studio della toponomastica delle vie al di fuori del centro storico, delimitato dal perimetro delle mura castellane.
A partire da oggi vorremmo avviare un primo studio sui nomi delle strade dei quartieri di più recente edificazione che sono cresciuti intorno al nucleo storico dell’antica Empoli, nella speranza di veder accresciuto questo nostro repertorio toponomastico empolese anche con l’aiuto e i suggerimenti dei nostri lettori.
È noto come a partire dalla prima metà dell’Ottocento, complice una fiorente attività manifatturiera e commerciale, il conseguente incremento demografico e la presenza di numerosi istituti religiosi, filantropi e culturali, fattori che spingeranno l’amministrazione empolese a richiedere l’assegnazione del titolo e delle prerogative di città alla terra di Empoli (ASCE, Preunitario 251, 11 ottobre 1859, cc. 66-67), il centro storico empolese inizierà la propria espansione oltre il tracciato delle mura castellane che per secoli ne hanno segnato il confine.
Tra gli interventi di maggior rilievo effettuati segnaliamo la sistemazione dell’antico campaccio con la creazione di piazza Vittorio Emanuele e, strettamente correlata, la realizzazione di via Roma. In risposta alle esigenze di decoro e rispettabilità richieste dai nuovi ceti borghesi, il nuovo asse di collegamento tra la piazza e il piazzale di recente costruzione antistante la stazione ferroviaria contribuiva a ridisegnare in senso rappresentativo e funzionale l’area compresa tra i due nuovi poli commerciali della città: in piazza Vittorio Emanuele continuava, infatti, a tenersi l’importante mercato del giovedì, che richiamava venditori ed acquirenti dai territori circostanti, mentre alla stazione faceva capo il crescente flusso di merci e viaggiatori di passaggio in città.
La via fu realizzata nel corso degli anni ’80 dell’Ottocento attraverso l’allineamento in direzione della stazione del tracciato orientale di via del giro delle mura, lungo il corpo di fabbrica dell’Ospedale San Giuseppe, che comportò la demolizione del terrapieno del bastione angolare sud-orientale dell’ultima cerchia muraria sul quale era stato costruito alla metà del ‘700 il nosocomio empolese. Con tali interventi si dette così avvio all’urbanizzazione dell’area anticamente identificata con il toponimo di Fracasso (ASFi, Catasto Generale Toscano, Empoli, sez. D, 1820) che proseguì nei primi anni del nuovo secolo.
Il nome di via Roma, in ossequio alla nuova capitale del regno d’Italia, fu proposto dalla Giunta comunale il 19 gennaio 1895 (ASCE, Postunitario, I/25, 1895) all’interno del piano di definizione della nomenclatura delle strade di nuova o prossima costruzione intorno all’area della stazione ferroviaria improntato a celebrare momenti e protagonisti dell’epopea risorgimentale (Ricasoli, le battaglie di San Martino, Palestro e Curtatone e Montanara; si veda al proposito G. C. Romby, Empoli nel segno dell’Unità. Memorie patrie e personaggi illustri nella odonomastica cittadina e P. Santini, Memorie epigrafiche dell’Italia unita in Empoli, « Quaderni d’archivio», IV, n. 4, 2014).
Dato l’intenso movimento di merci e persone gravitanti tra il centro cittadino e la stazione, la via fin dalle sue origini fu sede di numerosi esercizi commerciali, istituti di credito, ricordiamo la Banca d’Italia e il Credito Toscano, uffici. Nel corso degli anni via Roma ha ricoperto un ruolo privilegiato nel quadro della viabilità prossima al centro storico, divenendo tappa obbligata di manifestazioni pubbliche che riunivano idealmente la comunità cittadina come le processioni per il Corpus Domini o i cortei del 1° maggio, qui documentate in alcune immagini provenienti dal nostro archivio storico comunale.
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