Da Campaccio a piazza: la lunga storia di piazza della Vittoria (3° parte)

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Piazza della Vittoria – Fonte: Archivio Storico Comunale di Empoli

Fino ai primi decenni del Novecento piazza Vittorio Emanuele mantiene sostanzialmente la fisionomia di un vasto piazzale caratterizzato dalla storica presenza della chiesa della Madonna del Pozzo e del vicino palazzo Bini, dove continuerà ad aver luogo ancor per molto tempo il mercato settimanale e l’annuale fiera settembrina. Sul finire dell’Ottocento la piazza fu poi al centro di un imponente intervento di riqualificazione urbanistica che ridisegnò l’intera area orientale fuori le mura del castello empolese diventando il fulcro del nuovo asse commerciale rappresentato da via Roma in diretto collegamento con la stazione ferroviaria.

Un radicale cambiamento dell’immagine della piazza si ebbe allorché nel 1923 fu scelta quale sede ideale per l’erigendo ‘monumento ai caduti in guerra’ promosso da un comitato cittadino presieduto dal regio commissario Paolo Lega. Il monumento con la Vittoria alata, opera di Carlo Rivalta e Dario Manetti, fu inaugurato il 21 giugno 1925: la sua collocazione al centro della piazza ne modificò completamente la fisionomia con la creazione di aiuole e la piantumazione di alberi. Per l’occasione anche i prospetti degli edifici che si affacciavano sulla piazza furono oggetto di un attento restyling.

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Piazza della Vittoria in una veduta odierna – Fonte: wikipedia.org

Poco dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, anche l’odonomastica cittadina risente del mutato clima politico e molte amministrazioni comunali, ancora sotto il controllo nazifascista, cambiarono i nomi di vie e piazze intitolate a personaggi ormai scomodi, come ad esempio i membri della famiglia reale. Sollecitato da una lapidaria richiesta di chiarimenti del commissario del fascio repubblicano di Empoli in merito alla permanenza in città di piazza Vittorio Emanuele, il podestà delibera in data 24 novembre 1943 la sostituzione del nome della piazza in quello di piazza della Vittoria (ASCE, Postunitario, Carteggio III/595, 1943, cat. X/2/9), in ricordo della vittoria conseguita dagli italiani nel primo conflitto mondiale.

Importante luogo di aggregazione sociale e sede di manifestazioni pubbliche, piazza della Vittoria conserva tuttora il suo nome memore dei trascorsi bellici. La sua immagine, invece, è stata fortemente rinnovata a cavallo del nuovo millennio a seguito dell’intervento progettato dal gruppo guidato dall’architetto milanese Italo Rota che ha affiancato allo storico monumento ai caduti una grande vasca con scenografici getti d’acqua e ha ridisegnato l’area pedonale della piazza.

(Fine)          Elisa Boldrini

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