Costruita lungo le rive dell’Arno, Empoli ha sviluppato nel corso dei secoli tutta una serie di attività legate al fiume, quali il traffico commerciale, la navigazione e le attività manifatturiere, assumendo dalle origini fino almeno alla metà dell’Ottocento i connotati di una vera e propria ‘terra fluviale’.
Ma l’uso delle acque per usi domestici ed industriali e, in particolare, il corretto smaltimento delle acque reflue, è stato, allora come, oggi terreno di scontro tra interessi diversi: da una parte la tutela della salute pubblica e la salvaguardia della competitività delle industrie e quindi dell’occupazione, dall’altra la necessità di richiedere la partecipazione dei cittadini alle spese sostenute dall’apparato governativo e di combattere l’abusivismo edilizio.
I due relatori Elisa Boldrini e Gabriele Beatrice offriranno una lettura di questo conflitto all’interno della comunità empolese tra XVI e XIX secolo ponendo attenzione soprattutto alle problematiche connesse al mancato adeguamento dell’infrastruttura fognaria alla crescita industriale ed urbanistica della città, con le inevitabili ricadute in campo igienico-sanitario.
L’appuntamento proporrà, dunque, un spaccato di vita quotidiana di Empoli in epoca moderna, offrendo inoltre l’occasione per riscoprire i caratteri della produzione, la consistenza e la localizzazione delle manifatture locali che sfruttavano le acque dell’Arno nel proprio ciclo di lavorazione, quali soprattutto l’industria della lana e del lino, concerie e tintorie.
Venerdì 26 maggio, ore 17.30
Museo del vetro di Empoli (Via Ridolfi, 70)